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Meritocrazia - La Meritocrazia come Forma di Governo

Mercoledì, 07 Dicembre 2016 18:05 Scritto da
Come Forma di Governo la Meritocrazia ha come significato quello di trovare un sistema fondato sul merito. Meritocrazia vuol dire che solo persone con esperienza in un certo ramo, possono partecipare alle elezioni in quel campo. La Democrazia ha Fallito. Nella foto in alto, sullo sfondo, Ponzio Pilato chiede alla folla: "Chi volete libero Barabba o Gesù?". Il dipinto monocromo con colori quasi informi, per rappresentare la folla credulona che prende per buona qualsiasi cosa gli venga proposta, non ha una propria coscienza. Nel dettaglio vediamo un padre che tiene in braccio suo figlio in primissimo piano, il volto con espressione severa incita il figlioletto a prendere la stessa decisione: "rilasciare Barabba". Quindi la folla manovrata, che a sua volta manovra in modo nettamente sbagliato gli elementi più ingenui.  In alto Pilato (simbolo del potere) con braccio teso indica Cristo come per manipolare la decisione della folla, le masse ignoranti si possono facilmente manipolare con mezzi semplicissimi. Come Forma di Governo la Meritocrazia ha come significato quello di trovare un sistema fondato sul merito. Meritocrazia vuol dire che solo persone con esperienza in un certo ramo, possono partecipare alle elezioni in quel campo. La Democrazia ha Fallito. Nella foto in alto, sullo sfondo, Ponzio Pilato chiede alla folla: "Chi volete libero Barabba o Gesù?". Il dipinto monocromo con colori quasi informi, per rappresentare la folla credulona che prende per buona qualsiasi cosa gli venga proposta, non ha una propria coscienza. Nel dettaglio vediamo un padre che tiene in braccio suo figlio in primissimo piano, il volto con espressione severa incita il figlioletto a prendere la stessa decisione: "rilasciare Barabba". Quindi la folla manovrata, che a sua volta manovra in modo nettamente sbagliato gli elementi più ingenui. In alto Pilato (simbolo del potere) con braccio teso indica Cristo come per manipolare la decisione della folla, le masse ignoranti si possono facilmente manipolare con mezzi semplicissimi. Foto: “Vogliamo Barabba” opera Honorè Daumier del 1850.

Parliamo del decimo diritto: la Meritocrazia.

La democrazia ha fallito, prendiamone atto; abbiamo vissuto sotto molti tipi di governo: aristocratico, monarchico, città-stato democratiche e ora abbiamo visto il mondo intero fissarsi sull'idea di democrazia.

Ma la democrazia non ha mai risolto alcun problema, ne ha aggiunto nuovi.

Fu vedendo questi problemi che un uomo come Karl Marx immaginò una dittatura del proletariato.

Io non ne sono un sostenitore, ho un'altra idea, che oltrepassa di molto la democrazia.

Democrazia significa "governo che proviene dal popolo, del popolo, per il popolo." Parole!!

In India vivono novecento milioni di persone, e non solo in India, come possono novecento milioni di persone esercitare il potere?

Dovranno delegare a qualcuno. chi governa non è il popolo, ma le persone che il popolo pensa di scegliere?

Su che basi sceglie? Come scegliere?

E soprattutto, come fa il popolo a scegliere le persone giuste?

Siete forse stati preparati, educati a vivere una vita democratica?

No niente di tutto questo. Le masse ignoranti si possono facilmente manipolare con mezzi semplicissimi. 

Un esempio: Nixon perse le elezioni contro Kennedy semplicemente perché l'altro risultò più "telegenico" di lui. Questo fu la conclusione di uno studio fatto da psicoanalisi.

Saputo questo, Nixon migliorò prima delle elezioni successive: imparò come stare in piedi, come camminare, come parlare, come vestirsi e questo lo fanno i politicanti di tutto il mondo!

In televisione, perfino il colore dell'abito è importante, questo lo sapevano bene la Clinton e il vincitore Trump, in abito bianco sembrerebbero un fantasma, non avrebbero fatto colpo!

 

Motivi arbitrari... così sono i politicanti, qualcuno parla bene, è un buon oratore... questo non significa che sarà un buon presidente.

Se un uomo è un ottimo calzolaio, pensate che per questo sarà un buon presidente?

Accadde quando Abraham Lincoln venne eletto presidente. Il giorno del suo saluto inaugurale al Senato serpeggiavano in aula rabbia e risentimento perché il padre di Lincoln era stato un calzolaio, e quel figlio di ciabattini aveva sconfitto i più grandi aristocratici, che ora si sentivano feriti nell'animo.

Uno degli aristocratici più arroganti non poté trattenersi. prima che Lincoln prendesse la parola, interruppe: "Un momento! Mi riconosci? Sei venuto qualche volta in casa mia, perché tuo padre faceva le scarpe per la mia famiglia. E tu lo aiutavi..."

L'intero Senato scoppiò a ridere... era un tentativo di umiliare Lincoln.

Ma non è possibile umiliare un uomo come A. Lincoln, che rispose: "Le sono molto riconoscente per avermi ricordato mio padre, ormai morto, in un momento come questo. Mio padre era il migliore calzolaio di tutto il paese, e io so che non potrò mai fare il presidente bene come lui ha fatto il calzolaio. Ancora mi supera!" Questo era un grande presidente.

Per questo mio avviso i giorni della democrazia sono finiti.

Occorre un nuovo sistema, fondato sul merito.

In tutto il mondo abbiamo migliaia di università. Perché far scegliere chi dovrà tenere in mano un potere grandissimo per cinque anni, da masse comuni, analfabete, ignoranti?

Oggigiorno questo potere è così immenso che può portare alla distruzione del mondo intero.

Meritocrazia vuol dire che solo persone con esperienza in un certo ramo, possono partecipare alle elezioni in quel campo.

Ad esempio, chi lavora nel mondo dell'istruzione, dovrebbe eleggere il Ministro dell'Istruzione.

In questo caso, si avrebbe il miglior Ministro possibile.

Quale Ministro delle Finanze, va scelto qualcuno che ne sia esperto, qualcuno che conosca le complessità del mondo economico ed è una esperienza che possono fare solo coloro che hanno questa esperienza, e sono migliaia!

Questo vale per ogni carica: la scelta andrebbe fatta da esperti nel campo.

In questo caso, verrebbe eletto il fiore del nostro talento.

Definiamo questo concetto "meritocrazia" .

Le persone elette potranno a loro volta eleggere il presidente e il primo ministro.

Loro, che saranno il meglio del nostro ingegno, saranno in grado di scegliere il primo ministro e il presidente tra i semplici cittadini, oppure tra i membri del parlamento.

Anche per le elezioni si dovrebbe stabilire delle graduatorie.

Coloro che devono scegliere i membri del Parlamento o del Senato, chiamatelo come volete, dovrebbero, come minimo, possedere una laurea.

In questo modo, potremo costituire un governo colto, raffinato, esperto.

Ma prima di eleggere un governo mondiale, ogni nazione dovrebbe sperimentare la meritocrazia.

E un volta che ne avete goduto i frutti, i popoli saranno in grado di capire che se il mondo si unisse in un solo governo, la vita potrebbe essere una gioia che vale la pena di vivere, a cui non si deve rinunciare, bensì qualcosa di cui si deve gioire.

Fino ad oggi, tutto ciò che è accaduto, è stato causale.

Fino ad oggi la nostra è stata una storia di "fatti accidentali!"

Dobbiamo porre fine a tutto questo.

Ora dobbiamo decidere, stabilire che il futuro non venga più dettato dal caso.

Sarà creato da noi; e creare il nostro mondo, può essere il più grande atto di creazione possibile.

Letto: 4814 volte Ultima modifica il Giovedì, 28 Giugno 2018 18:19

Vorrei fare un discorso sulla Violenza, valutarla nei suoi aspetti più disparati.

Va da sé che il discorso sulla violenza assume una diversa caratteristica oggettiva e soggettiva a seconda che la violenza sia messa in atto dalla classe oppressa oppure dalla classe opprimente.

Per restare nel problema alquanto semplificato, non è possibile mettere sullo stesso piano la violenza del "Colono" e quella del "Colonizzato": la violenza del Colono contro il Colonizzato e la violenza del Colonizzato contro il violento Colono; le "due" violenze sono realtà nettamente da distinguere.

Infatti una realtà è la violenza del Ricco e un'altra realtà è la "violenza" del Povero, quando reagisce contro la radice del potere, quando tenta di riscattarsi dalla sua stessa violenza che si muove anch'essa contro i più deboli, che lo induce a scaricare, spesso il suo fallimento di vita contro gli infimi, riproponendo in eterno la causa del suo stesso fallimento, la sua stessa oppressione.

Certo la violenza del Povero che si vuole sostituire al Ricco, opprimendo coloro che sono più poveri o poveri pari a lui, ha la stessa natura della violenza del Ricco, perché esprime sentimenti di invidia, di sopraffazione, di risentimento, di vendetta.

Questa violenza rafforza la violenza del Ricco e ne diventa anch'essa responsabile.

Questa violenza-vendetta non esprime l'esigenza di un superamento totale e totalizzante del proprio stato di sfruttato e di sfruttatore, in quanto che il "risentimento" non si muove sul piano "gli Ultimi siano i Primi, e i Primi siano gli Ultimi, affinché non vi siano né Primi, né Ultimi".

Però, logica insegna, che altro è la violenza del "Ricco" il quale avrebbe molti mezzi a sua disposizione per agire con bellezza, con magnanimità, con misericordia, con pietà, in armonia col creato tutto quanto, e altro è la violenza del Servo il quale vive in una dimensione di maggior necessità, privo dei mezzi lucenti di razionalità, per cui le sue scelte sono meno libere, meno responsabili, generalmente di quelle del Ricco o di quelle di colui che è né Ricco né Povero, ma liberato dagli opposti antagonismi.

Ci è stato chiesto: "Visto che il Profetismo Moderno parla spesso di Dio vorrei sapere la vostra idea su Dio e che religione professate. Quale significato ha questa parola? Esistono altri Dei? Chi sono?"  - 

R. Nel momento in cui tu non sei, anche tu sei un Dio.

Vorrei però farti notare che il Profetismo Moderno ha sempre chiamato questa entità "La Grande Luce", ti spiegherò poi perché.

Ma veniamo a Dio.

Dio non è qualcosa di speciale; Dio è il nostro stesso essere.

Dio è la nostra stessa esistenza.

Quando vi dico che siete Dio, sto semplicemente dicendo che noi esistiamo, che tu esisti!

Nel nostro linguaggio l'Esistenza è Dio, sono sinonimi.

Noi affermiamo che anche gli alberi, gli animali sono Dio, come pure le stelle, e anche voi.

Certo, perfino tu che mi leggi, o che mi hai scritto sei Dio!

Forse non lo sapevate.

Voi potete non essere consapevoli della vostra essenza divina.

Noi ne siamo consapevoli!

Siamo giunti alle ultime dichiarazioni del profeta "Nessuno", da non considerare oro colato, ma osservare e discutere, in aggiunta alla più conosciuta Dichiarazione dei Diritti Umani.

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo; considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà della parola e di credo e dalla libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo.

- Punto Nove: un Governo Mondiale

Io sono favorevole a un solo governo per il mondo intero.

In questo caso, non sarebbero più possibili guerre e non sarebbe più necessario tenere milioni di persone nelle caserme.

Questa gente potrebbe essere produttiva, potrebbe rendersi utile, e se si fondesse con il resto dell'umanità, ogni povertà scomparirebbe.

Oggi il settanta per cento del prodotto nazionale di ogni paese viene devoluto all'esercito, mentre il resto del paese si riduce a vivere con il trenta percento.

Se gli eserciti scomparissero, questo settanta per cento ritornerebbe ad essere disponibile per tutti.

La povertà non è inevitabile, i mendicanti non sono inevitabili!

Questi mendicanti, queste Etiopie, sono una nostra creazione.

Da un lato creiamo eserciti imponenti e dall'altro facciamo morire di fame migliaia di persone.

Questi eserciti non servono a nulla.

Sono semplici organizzazioni di killer professionisti, di criminali professionisti, gente addestrata al crimine.

E noi insegniamo a tutti gli uomini come si fa ad uccidere.

E parliamo di umanità, parliamo di civiltà... quando, ancora oggi, il settanta per cento delle nostre risorse viene devoluto per uccidere altri esseri umani.

Un solo governo mondiale sarebbe un cambiamento radicale, una rivoluzione. L'intero pianeta Terra ne trarrebbe beneficio.

Il 10 dicembre 1948, l'assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò è proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Alla votazione erano presenti 48 paesi, tra cui gli Stati Uniti, promotori della Dichiarazione, e tutti votarono a favore.

I paesi assenti erano 8: il blocco orientale, l'Arabia Saudita, il Sud Africa e parte dei Paesi Russi.

Dopo questa solenne deliberazione l'Assemblea delle N. U. diede istruzione al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione, a tal uopo, di pubblicarne e distribuire il testo non soltanto nelle cinque lingue ufficiali, ma anche in quante altre lingue gli fosse possibile usando ogni mezzo a sua disposizione.

Ma veniamo ai nostri più moderni diritti, visto che da oltre settantanni il mondo è andato avanti, ma la Dichiarazione dei D. U. è rimasta tale e quale.

 

Il settimo diritto: una sola Terra, una sola Umanità

Prima di continuare la nostra Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, voglio chiarire come l'umanità ha bisogno di una grande rivolta di pensiero contro le ingiustizie ma soprattutto contro i cosiddetti "filantropi"; ossia coloro che dichiarano di amore l'umanità, di migliorare la sorte degli uomini, pensando di rendere un grande servizio al genere umano creando enti ed associazioni fasulle, per prendere soldi.

In molti luoghi del mondo, compreso l'Italia ad esempio, per lo stesso lavoro la donna e gli extracomunitari prendono un salario inferiore agli altri, mentre nella Dichiarazione D. si afferma che il salario deve essere identico, non importa che si tratti di un uomo o di una donna oppure di uno straniero, di un bianco o di un nero.

In realtà non è così!...

Ricapitolando la nostra Dichiarazione dei Diritti d'Uomo: Il primo è la Vita..., il secondo: l'Amore..., il terzo: la Morte..., il quarto: la Ricerca della Verità...

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo continua nella sua delucidazione. Abbiamo esaminato i primi due punti e sono: il diritto alla Vita, il secondo che mi sta più a cuore l'Amore, veniamo ora al terzo diritto fondamentale, che unito agli altri due rappresentano le tre cose più importanti dell'esistenza, come detto sopra: la Vita, l'Amore e la Morte... e che a tutti deve essere dato, dopo una certa età a malati terminali con grandi sofferenze fisiche, il diritto inalienabile di morire.

Il quarto che vi parlerò in questo contesto è la Ricerca della Verità.

Riaffermo il terzo diritto fondamentale. Quando una persona sente di aver vissuto sufficientemente a lungo ed ha gravi patologie terminali e non desidera più trascinarsi inutilmente nella sofferenze; quando sa che quel po' di domani sarà soltanto una vuota sofferenza per sé e per gli altri, allora ha il diritto di lasciare questo corpo: è un suo diritto fondamentale.

La vita appartiene all'individuo non ad una politica ospedaliera che vede una grande spesa inutile dove chi ci guadagna è solo la politica e le società farmaceutiche.