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I Profeti della Globalizzazione

Sabato, 30 Luglio 2016 15:02 Scritto da
Opera di Marc Chagall (1887-1985) Parigi dalla finestra (1913). Opera di Marc Chagall (1887-1985) Parigi dalla finestra (1913). Sulla sinistra, in basso, una figura umana con due volti a raffigurare la natura doppia dell'uomo: chi comanda e chi segue. Al centro raffigurata l’umanizzazione del gatto di natura nomade e di non sottomissione.

Bisogna tenere conto che la spinta al potere ha due forme, già identificate in passato, e richiede due capi: chi comanda e chi segue (Cristo e gli apostoli, tutti i profeti e i seguaci).

Bisogna comprendere che gli uomini seguono gli ideali che il capo trasmette e, se li ritengono propri, lo seguono volontariamente, i suoi trionfi sono anche loro.

Quindi c'è bisogno sempre di un capo poiché molte persone non sentono di avere qualità - pensiero- forza - determinazione per portare un gruppo alla vittoria, anche se si è consapevoli che non si può fare il bene di tutti. Ma dei molti sì!

Un profeta moderno attuale deve essere nemico del fanatismo che divide l'umanità in due fronti da aizzare l’uno contro l'altro con tutti i più diabolici mezzi di distruzione, l'equilibrio del terrore non è un modo per impedire la guerra e maschera altri motivi: il potere sulle masse inermi.

 

Il profeta Elia, ma anche Gandhi in India e non solo, ribadiscono il concetto che sul “non uccidere” sta il fondamento di ogni progresso, di ogni divenire umano.

 

Eppure uccidiamo tanto! E non uccidiamo soltanto nel corso di stupide battaglie, di stupide sparatorie per strada: no! Uccidiamo obbligando giovani ad abbracciare, per ragioni di necessità, professioni per le quali non sono tagliati.

Uccidiamo chiudendo gli occhi alla povertà, alla miseria, alla vergogna.

Ovunque, attende la vita, ovunque fiorisce il futuro, sempre noi ne schiacciamo in piedi.

Oggi c'è bisogno di più profeti, che insegnino al popolo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, regole di uguaglianza tenendo conto che non siamo tutti uguali. Che bisogna fare distinzione fra i due tipi: il remissivo e l’imperioso.

Dice Adler: "Gli individui  servili vivono secondo le leggi e regolamenti di altri; costoro si sente irresistibilmente spinti a occupare posizioni servili, ma non di sottomissione, paura, sfruttamento; qui l'uguaglianza è il rispetto dei lavori anche i più umili di tutti gli esseri umani.

Attualmente potrebbe essere un avvicinamento al moderno profetismo il Movimento 5 Stelle, ma è ancora carente di alcune regole.

Bisogna trovare un nuovo rapporto tra etica e nuovi profeti, ragionare sullo sviluppo e sottosviluppo dei popoli.

Io, uno dei tanti!

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Vorrei fare un discorso sulla Violenza, valutarla nei suoi aspetti più disparati.

Va da sé che il discorso sulla violenza assume una diversa caratteristica oggettiva e soggettiva a seconda che la violenza sia messa in atto dalla classe oppressa oppure dalla classe opprimente.

Per restare nel problema alquanto semplificato, non è possibile mettere sullo stesso piano la violenza del "Colono" e quella del "Colonizzato": la violenza del Colono contro il Colonizzato e la violenza del Colonizzato contro il violento Colono; le "due" violenze sono realtà nettamente da distinguere.

Infatti una realtà è la violenza del Ricco e un'altra realtà è la "violenza" del Povero, quando reagisce contro la radice del potere, quando tenta di riscattarsi dalla sua stessa violenza che si muove anch'essa contro i più deboli, che lo induce a scaricare, spesso il suo fallimento di vita contro gli infimi, riproponendo in eterno la causa del suo stesso fallimento, la sua stessa oppressione.

Certo la violenza del Povero che si vuole sostituire al Ricco, opprimendo coloro che sono più poveri o poveri pari a lui, ha la stessa natura della violenza del Ricco, perché esprime sentimenti di invidia, di sopraffazione, di risentimento, di vendetta.

Questa violenza rafforza la violenza del Ricco e ne diventa anch'essa responsabile.

Questa violenza-vendetta non esprime l'esigenza di un superamento totale e totalizzante del proprio stato di sfruttato e di sfruttatore, in quanto che il "risentimento" non si muove sul piano "gli Ultimi siano i Primi, e i Primi siano gli Ultimi, affinché non vi siano né Primi, né Ultimi".

Però, logica insegna, che altro è la violenza del "Ricco" il quale avrebbe molti mezzi a sua disposizione per agire con bellezza, con magnanimità, con misericordia, con pietà, in armonia col creato tutto quanto, e altro è la violenza del Servo il quale vive in una dimensione di maggior necessità, privo dei mezzi lucenti di razionalità, per cui le sue scelte sono meno libere, meno responsabili, generalmente di quelle del Ricco o di quelle di colui che è né Ricco né Povero, ma liberato dagli opposti antagonismi.

Ci è stato chiesto: "Visto che il Profetismo Moderno parla spesso di Dio vorrei sapere la vostra idea su Dio e che religione professate. Quale significato ha questa parola? Esistono altri Dei? Chi sono?"  - 

R. Nel momento in cui tu non sei, anche tu sei un Dio.

Vorrei però farti notare che il Profetismo Moderno ha sempre chiamato questa entità "La Grande Luce", ti spiegherò poi perché.

Ma veniamo a Dio.

Dio non è qualcosa di speciale; Dio è il nostro stesso essere.

Dio è la nostra stessa esistenza.

Quando vi dico che siete Dio, sto semplicemente dicendo che noi esistiamo, che tu esisti!

Nel nostro linguaggio l'Esistenza è Dio, sono sinonimi.

Noi affermiamo che anche gli alberi, gli animali sono Dio, come pure le stelle, e anche voi.

Certo, perfino tu che mi leggi, o che mi hai scritto sei Dio!

Forse non lo sapevate.

Voi potete non essere consapevoli della vostra essenza divina.

Noi ne siamo consapevoli!

Parliamo del decimo diritto: la Meritocrazia.

La democrazia ha fallito, prendiamone atto; abbiamo vissuto sotto molti tipi di governo: aristocratico, monarchico, città-stato democratiche e ora abbiamo visto il mondo intero fissarsi sull'idea di democrazia.

Ma la democrazia non ha mai risolto alcun problema, ne ha aggiunto nuovi.

Fu vedendo questi problemi che un uomo come Karl Marx immaginò una dittatura del proletariato.

Io non ne sono un sostenitore, ho un'altra idea, che oltrepassa di molto la democrazia.

Democrazia significa "governo che proviene dal popolo, del popolo, per il popolo." Parole!!

In India vivono novecento milioni di persone, e non solo in India, come possono novecento milioni di persone esercitare il potere?

Dovranno delegare a qualcuno. chi governa non è il popolo, ma le persone che il popolo pensa di scegliere?

Su che basi sceglie? Come scegliere?

E soprattutto, come fa il popolo a scegliere le persone giuste?

Siete forse stati preparati, educati a vivere una vita democratica?

No niente di tutto questo. Le masse ignoranti si possono facilmente manipolare con mezzi semplicissimi. 

Siamo giunti alle ultime dichiarazioni del profeta "Nessuno", da non considerare oro colato, ma osservare e discutere, in aggiunta alla più conosciuta Dichiarazione dei Diritti Umani.

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo; considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà della parola e di credo e dalla libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo.

- Punto Nove: un Governo Mondiale

Io sono favorevole a un solo governo per il mondo intero.

In questo caso, non sarebbero più possibili guerre e non sarebbe più necessario tenere milioni di persone nelle caserme.

Questa gente potrebbe essere produttiva, potrebbe rendersi utile, e se si fondesse con il resto dell'umanità, ogni povertà scomparirebbe.

Oggi il settanta per cento del prodotto nazionale di ogni paese viene devoluto all'esercito, mentre il resto del paese si riduce a vivere con il trenta percento.

Se gli eserciti scomparissero, questo settanta per cento ritornerebbe ad essere disponibile per tutti.

La povertà non è inevitabile, i mendicanti non sono inevitabili!

Questi mendicanti, queste Etiopie, sono una nostra creazione.

Da un lato creiamo eserciti imponenti e dall'altro facciamo morire di fame migliaia di persone.

Questi eserciti non servono a nulla.

Sono semplici organizzazioni di killer professionisti, di criminali professionisti, gente addestrata al crimine.

E noi insegniamo a tutti gli uomini come si fa ad uccidere.

E parliamo di umanità, parliamo di civiltà... quando, ancora oggi, il settanta per cento delle nostre risorse viene devoluto per uccidere altri esseri umani.

Un solo governo mondiale sarebbe un cambiamento radicale, una rivoluzione. L'intero pianeta Terra ne trarrebbe beneficio.

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo

Adesso è bene che vi parli di come il Profetismo in rete concepisce i Diritti dell'Uomo; vi parlerò della Nostra Dichiarazione dei Diritti dell'uomo.

In fondo la D. D. dell'Uomo evidenzia il fatto che l'umanità vive ancora soggetta a molte forme di schiavitù.

Altrimenti non occorrerebbe una Dichiarazione. La stessa necessità di averla, dimostra che l'uomo per migliaia di anni è stato ingannato.

Ed è stato ingannato in maniera così astuta, che solo elevandosi al di sopra dell'umanità si possono vincere le catene invisibili che lo imprigionano, i limiti e le carceri invisibili in cui è costretto.

La "nostra" dichiarazione comprende dieci punti fondamentali. 

 

- Il primo è la Vita

L'uomo ha diritto alla dignità di crescere per poter sbocciare fino alla sua fioritura suprema.

Perché questa fioritura è un suo diritto. L'uomo nasce sotto forma di seme (ovulo e spermatozoo) ma la società non gli fornisce il terreno adatto, le giuste attenzioni, un'atmosfera d'amore.

Al contrario, la società ha creato un'atmosfera profondamente avvelenata, carica di rabbia, odio, distruzione, violenza, guerre.

Se la società vuol vivere meglio deve partorire l'Uomo Nuovo, ci vuole un sostanziale mutamento del carattere umano, vale a dire un passaggio di preponderanza, ossia dare maggior forza e importanza alla modalità dell'essere anziché alla modalità dell'avere nella forma più egoistica del termine, al fine di salvarci dalla catastrofe psicologica ed economica per il bene comune.

Bisogna chiedersi se è davvero possibile una trasformazione caratteriale su vasta scala e nel caso sia possibile ci domandiamo, come produrla.

Ecco che ci viene in aiuto anche il Profetismo in larga scala sulla rete, perché più persone prendano atto sul da farsi.

A mio giudizio, il carattere umano, se si vuole far evolvere la componente sociale di massa, può mutare a patto che sussistono le seguenti condizioni.

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