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La Legge del Cielo - Cantico di Maria e dei Profeti

Giovedì, 22 Dicembre 2016 16:12 Scritto da
La Legge del Cielo, Cantico di Maria e dei Profeti, la visione ebraica-cristiana, profetica-messianica così ben sintetizzata nel Cantico del Magnificat del Vangelo di Luca.  Nella foto, Mosè riceve le Tavole della Legge (il patto di amicizia), sulla destra una donna in ginocchio in blu che tiene un bambino, anch'esso con il volto verso le Tavole della Legge. Le figure sulla destra raffigurano la discendenza del popolo di Israele; continua in basso con un fanciullo, l'uomo nuovo. La Legge del Cielo, Cantico di Maria e dei Profeti, la visione ebraica-cristiana, profetica-messianica così ben sintetizzata nel Cantico del Magnificat del Vangelo di Luca. Nella foto, Mosè riceve le Tavole della Legge (il patto di amicizia), sulla destra una donna in ginocchio in blu che tiene un bambino, anch'esso con il volto verso le Tavole della Legge. Le figure sulla destra raffigurano la discendenza del popolo di Israele; continua in basso con un fanciullo, l'uomo nuovo. Foto in alto, Opera di M. Chagall. - Foto In basso: La Madonna col Bambino è un dipinto di Andrea Mantegna, (1490-1500). Cantico del Magnificat.

Non temo di ripetere la verità che è antica come le montagne e la ripeto anche con le parole del vecchio saggio cinese Taoista Lao Tseu.

Lao Tseu, secondo cui "il Tao, la legge del cielo è come un arciere: innalza ciò che è basso e abbassa ciò che è in alto; l'opposto è la legge degli uomini, essa dà a chi ha già e toglie a chi non ha" (da Lao Tseu). 

Da ciò ne consegue, se noi vogliamo essere figli del cielo, uomini di pace, cioè figli di Dio, dobbiamo cercare di conformarci con pensieri, parole, azioni, alla natura della legge del cielo, compito non facile in questo mondo di fissità, di statualizzazione, di codificazione di immane disuguaglianze che si giustificano col dire che appartengono alla natura delle cose.

Forse che la malattia, che anch'essa appartiene alla natura delle cose, non la combattiamo con tutti noi stessi quando ne siamo colpiti?

Ma la visione taoista si unifica a valorizzare l'altra visione più vicino alla nostra cultura; essa si unifica ad un'infinita visione e né è a sua volta valorizzata e una grande luce nasce dalla loro Unione da cui si può attingere forza e unità, forza e intelligenza, cioè cuore.

Parlo della visione ebraica - cristiana, profetica - messianica così ben sintetizzata nel Cantico del Magnificat del Vangelo di Luca.

Mi riferisco, non solo perché siamo sotto Natale, al Canto di Maria, madre di Gesù, donna ebrea piena di pace, di mistero e di pathos.

Evoco con le mie povere capacità, di uno che non ha valore di conoscenza, quella forza, quella conoscenza ebraica internazionalista, anche per dare un contributo di liberazione alla sua stessa dimensione (a Maria) così spesso utilizzata per fini occulti di sottomissione e di sudditanza.

Ecco il canto di Maria, ha tutte le caratteristiche di un canto di gioia di potere sciamanico, provare per credere, basta un pizzico di fede; Canta Maria

"L'anima mia è piena di Gioia nell'infinità

Senza Nome.

Il mio Spirito esulta in Elohim mia salvezza,

l'Unione d'Amore si manifesta nell'umiltà

della sua creatura.

Tutti gli esseri avranno gioia dalla mia

gioia,

fa in me grandi cose l'Immaginabile, il

senza volto, il "senza nome".

Santa è la sua parola.

E la sua conoscenza si estende di Generazione

in Generazione

su quanti amano.

Mostra la Potenza del suo braccio col distruggere

i disegni dei superbi; Abbatte i potenti

innalzati nei loro troni e esalta gli umili.

Toglie potere ai ricchi e riempie di ogni

bene gli affamati.

Realizza il patto d'amicizia, con Israele

suo piccolo figlio e con tutta la nostra

discendenza di Abraham il benedetto in eterno

in eterno."

 

Non smetterò mai di meditare questo cantico.

Ascoltando ciò che dice, mi convinco sempre più dell'Unità della Conoscenza in ogni dove in ogni tempo.

Credo di capire qual è la strada della Pace, dell'amicizia, della Personalità, indicata anche da tutto l'insegnamento Taoista liberato anch'esso dalla ipotetiche accademiche.

Il Cantico di Maria e dei Profeti si percepisce come un invito rivolto a tutti noi ad agire nella perfezione, com'è perfetto il comportamento del cielo.

E liberando ci libereremo.

Letto: 3802 volte Ultima modifica il Sabato, 15 Luglio 2017 20:46

Solo quando ci si incammina sulla via "degli ultimi che sono i primi e dei primi che sono gli ultimi" (affinché non vi sia né primo, né ultimo; coincidenza e superamento dei contrari), solo allora si può diventare uomini d'amore universale, uomini che amano tanto l'amico e aiutano e amano lo stesso nemico che sente il bisogno dell'umanizzazione; uomini che, come il sole, mandano luce e vita e calore non solo all'amico, ma anche ai segreti bisogni di libertà del nemico.

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