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L'Europa e la Nascosta Storia dell'Italia

Mercoledì, 31 Agosto 2016 00:56 Scritto da

Si pensi al modo con cui fu fatta l'Italia e si rifletti sul modo in cui si sta facendo l'Europa.

In Europa si è unificata la moneta in euro per tutti i popoli - e in Italia la lingua.

Ma è stata veramente una bella cosa o sono state tralasciate molte verità e libertà? L'Italia così come sei veramente nata, così come ti ha voluto lo Stato della classe dominante, qual è la tua nascosta storia?

Qual è la tua origine inconfessata?

Si pendi allora alla rivoluzione francese, all'unità del popolo vietnamita le cui radici risalgono a millenni fa e si pensi a "questa unità" italiana che risale a poco più di cento anni.

Soffermatevi a pensare al modo con cui fu fatta l'Italia tramite una brutale colonizzazione attuata dallo Stato del Piemonte, Stato tipicamente "Francese" che unificò con la forza ciò che non esisteva in natura, perché un popolo italiano non era mai esistito storicamente; giuste e significative le parole del rappresentante di questa unità, Massimo D'Azeglio: "Ora che abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani."

Ma è possibile fare un popolo dall'alto? Quale fase racchiude la vera storia d'Italia. Non fu Roma elemento unificatore con la sua politica del "divide ed impera", con la sua minoranza di cittadini romani e di cittadini non romani; con la sua fortissima struttura tecnocratica, militare e burocratica, sintetizzata nella nota espressione "dura lex, sed lex!"

Non fu certo la chiesa elemento unificante con il suo feudalesimo ed il suo "oscurissimo" Stato.

Non fu certo quindi l'elemento unificante la colonizzazione del Nord del Piemonte sul "meridionale" sud. Ma l'unificazione doveva essere fatta, lo esigeva la ragione di Stato capitalista inglese, francese e prussiana, famelica sulla declinante Austria, cosiddetto cannibalismo del potere o "vinca il migliore".

In un modo diverso (altri tempi) ma uguale nella linea di capitalismo-potere di uno stato o più stati e, naturalmente per l'Europa moneta unica, la classe capitalista capisce che è meglio spartire il potere.

Ma torniamo all'Italia, cosicché immani orrori di due grandi guerre furono necessari per raggiungere "questa" unità, per fare "questo popolo", popolo d'Italia.

Inoltre la lotta partigiana contro il nazifascismo inciderà poco sulla falsa unità, perché tale lotta sarà ipotecata dallo stalinismo, espressione non certo di classe rivoluzionaria, ma espressione di classe statuale, sicuramente classe imperiale.

Così con la guerra si obbligarono popolazioni, di contesto storico diverso ad abbandonare la propria cultura legata al territorio, a combattere altre popolazioni, senza sapere il perché.

Adesso non è più possibile separa la lingua dalla sua storia e separare un paese dalla sua lingua.

Studiando la storia di una lingua si studia la sua natura e viceversa.

Ed allora, per la natura, per la storia, della lingua latina, si tratta di utilizzare sempre meno quelle lingue per scopi sacri di libertà, perché non può rispondere, per la storia di dominio, ivi contenuta, alla sacralità del rito, pena (se non si sta bene attenti) all'evocazione di forze di morte del rito stesso e su quanti lo eseguono o pena l'inefficienza del rito.

Non si tratta di disprezzare la cultura della società dominata dall'impero, ma si tratta di capire i limiti di una cultura condizionata sempre più da una lingua sempre più imperiale.

Ma l'Italia ha come l'Europa una grande ruolo da compiere per gli interessi della classe capitalistica e curiale nel mondo.

I fatti lo dimostrano; essi sono solo uno Stato, non una nazione; in essa non esiste un popolo, ma solo frammenti avviliti di nazionalità, frammenti di popolo il cui cuore e cervello sono stati violentati per scopi capitalistici e non umanitari di fratellanza.

Nazione e popoli sono gli Ebrei, nazioni e popoli sono i Pellerossa, nazioni e popoli sono gli Zingari, nazione e popoli sono i Sikh con tutte le contraddizioni di assoggettamento di classe, oltre ai quali esiste qualche altro caso di reale nazionalità?

Ognuno cerchi di rispondere a questo scritto aggiungendo concetti propri, cercando sempre di dialogare con fatti nei loro aspetti palesi e occulti, nel loro aspetto particolare e generale.

Letto: 4708 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Novembre 2016 15:50

Oggi l'imperialismo statunitense non è mai stato così forte, oggi il Sud Africa non è mai stato così forte; oggi in Europa i genuini movimenti di contestazione non esistono quasi più.

In Italia non esiste più una reale opposizione al sistema.

Tutto sembra stato vano; al contrario, in Russia e in Cina, fatti nuovi anti imperiali appaiono prodigiosamente, ma non sappiamo dove possono andare.

Restano le lotte titaniche di alcuni popoli dell'America Latina.

Costà si gioca il divenire di pace o guerra nel mondo.

Per quanto riguarda la "vecchia" Europa ora unita, ma è veramente unita?

O è solo un illusione dei soliti potenti per fare i propri interessi monetari?

Dobbiamo lasciare stare i sogni, abbandonare le vecchie credenze, le nuove illusioni.

Lasciamo questa Europa che non la finisce più di parlare dell'uomo pur massacrandolo dovunque lo incontra, a tutti gli angoli delle stesse strade, a tutti gli angoli del mondo.

Sono secoli che l'Europa ha arrestato la progressione degli altri uomini e li ha asserviti ai suoi disegni e alla sua gloria; secoli che in nome d'una pretesa "avventura spirituale" soffoca la quasi totalità dell'umanità.

Guardatela oggi altalenare tra la disintegrazione atomica e la disintegrazione spirituale legata ad una farsa unità.

L'Europa, ha assunto la direzione del mondo con ardore, cinismo e violenza.

E guardate quanto l'ombra dei suoi monumenti si stende e si moltiplica.

Ogni movimento dell'Europa ha fatto scoppiare i limiti dello spazio e quelli del pensiero.

Però l'Europa si è rifiutata ad ogni umiltà, ad ogni modestia, e anche ad ogni sollecitudine, ad ogni tenerezza.

Non si è  mostrata parsimoniosa se non con l'uomo; gretta, carnivora, omicida se non con l'uomo.

Allora fratelli, come non capire che abbiamo altro da fare che seguire quell'Europa.

Quell'Europa che non smette mai di parlare dell'uomo, di proclamare che non è preoccupata se non dell'uomo, noi sappiamo però, con quali sofferenze l'Umanità attraverso i migranti sta pagando ciascuna delle vittorie del suo spirito unitario.

Allora, compagni, il gioco Europeo non è ancora terminato, bisogna trovare altro.

Possiamo fare molto, oggi, a condizione di non imitare l'Europa attuale, a condizione di non essere ossessionati del desiderio di raggiungere e compiacere l'Europa.

 

Il colonialismo è partito dall'Europa, come un boomerang è ritornato in Europa col Nazionalsocialismo.

Non si tratta di una colpa della gente di lingua tedesca; quando un cancro colpisce un organo, non è quell'organo specifico che lo ha creato, è tutto l'organismo che ha contribuito a crearlo: Impero, antisemitismo, Stato Capitalistico, Colonialismo, Comunismo di Stato, Mafia, Massoneria, Famiglia Patriarcale, lavoro servile...

D'altronde il vero rappresentante di un popolo sono le sue parti migliori (per "10" giusti si può salvare una città ingiusta... il "popolo ingiusto" può continuare la sua vita... Abraham Profeta) sono i suoi cittadini migliori: essi sono la maggioranza: incarnano la maggioranza passata e futura.

Di un popolo la vera maggioranza non è quella statistica del presente: è quella qualitativa del presente.

La Realtà Nomade Animista -  Le Originarie Comunità Comuniste

Parliamo della realtà nomade animista nei suoi miti: essa nella sua storia vive nel Periodo delle Origini, quando non esistevano in tutta la Terra né lo Stato né la Proprietà di Classe, mentre riluceva in tutto il suo splendore di vita la Legge della Vita, il Verbo, espressione dell'Interesse del più Debole, espressione di razionalità, di novità, di vera mondiale paternità spirituale.

Solo quando ci si incammina sulla via "degli ultimi che sono i primi e dei primi che sono gli ultimi" (affinché non vi sia né primo, né ultimo; coincidenza e superamento dei contrari), solo allora si può diventare uomini d'amore universale, uomini che amano tanto l'amico e aiutano e amano lo stesso nemico che sente il bisogno dell'umanizzazione; uomini che, come il sole, mandano luce e vita e calore non solo all'amico, ma anche ai segreti bisogni di libertà del nemico.

La Politica e la Religione dovrebbero essere semplici non intendo dire che siano facili, intendo dire che non sono complicate, la vita non è complicata, l'esistenza non è complessa, tutte le complicazioni vengono dalla mente che vuole sempre, se lasciata a sé stante prevaricare gli altri.

I politici, i filosofi trovano molto difficile, quasi impossibile diventare umanisti (ossia: amare gli esseri umani) più sì è intelligenti, intellettuali maggiore è la difficoltà, ma la difficoltà viene da noi; noi la produciamo attraverso il potere, il denaro, ma la complessità non può incontrare la semplicità, l'amore.

La Presa di Coscienza che siamo educati ad accettare il dolore - L'amore per la paura.

Il rapporto "ricco - povero"; "servo - padrone" divide tutti, divide soprattutto le coscienze di coloro che hanno interesse alla distruzione di quel rapporto.

La saggezza profetica Biblica esprime bene questa situazione: "In uno Stato di oppressione anche un saggio diviene stolto" (Ecclesiaste 6-7) è soprattutto la paura che piega anche le coscienze più forti...

3 commenti

  • Giovedì, 01 Settembre 2016 17:48
    inviato da Dario C.
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    Dario C.

    Se le nazioni si uniscono tramite una moneta unica e una nazione trae vantaggio e le altre svantaggio, questo come si chiama: colonizzazione (non forzata) ma tramite accordi e trattati, se dai vari incontri si discute solo di austerità, flessibilità e sanzioni e non di questioni sociali, esigenze di una popolazione. Se una nazione è in difficoltà; non bisogna essere dei geni in economia per capire che si devono adottare leggi per lo sviluppo di quella popolazione, altrimenti che cosa ci stiamo affare in Europa, per farci sfruttare!.
    Così come vanno le cose è un SUICIDIO, ci stiamo sacrificando per gli interessi del capitalismo mondiale.

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  • Mercoledì, 31 Agosto 2016 18:41
    inviato da Dario C.
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    Dario C.

    Ma è possibile fare un popolo dall'alto? Quale fase racchiude la vera storia d'Italia?
    L'Italia fu fatta tramite una brutale colonizzazione attuata dallo Stato del Piemonte, Stato tipicamente "Francese" che unificò con la forza...

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  • Mercoledì, 31 Agosto 2016 15:47
    inviato da Giovanni C.
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    Giovanni C.

    Avere una moneta unica significa che si deve avere un sistema economico unico (la moneta è fatta sulle esigenze del sistema economico) quindi tutti dobbiamo adottare lo stesso sistema economico.
    Il sistema economico a sua volta si basa sulle aspirazioni di un popolo di una nazione.
    Quindi moneta unica significa unificazione dei popoli e delle nazioni europee.
    Gli errori fatti con l'unificazione dell'italia si stanno ripetendo con l'unione Europea; le genti del Sud d'Italia patiscono ancora ed in maniera evidentissima i guasti di un processo di unificazione politica dell’Italia che fu attuato senza tenere in minimo conto le diversità e le esigenze economiche e delle popolazioni che venivano aggregate.

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