Il Potere delle Organizzazioni Significato

Sabato, 30 Luglio 2016 15:04 Scritto da
Marc Chagall, L'Arca di Noé (1961-1966).  Tutte le specie tendono ad aggregarsi e organizzarsi - Il potere dipende dall'organizzazione. Marc Chagall, L'Arca di Noé (1961-1966). Tutte le specie tendono ad aggregarsi e organizzarsi - Il potere dipende dall'organizzazione. "C’è una analogia fra singoli animali e singole piante e può essere vista dal punto di vista darwiniano: tutte le specie umane tendono ad aggregarsi e organizzarsi, l’uomo in organizzazioni sociali. Il potere dipende dunque organizzazione,

Il sentimento che costituiscono le fonte psicologiche del potere e la tradizione nel suo aspetto ossequioso per i re, i sacerdoti, i capi di partito in genere sono: la paura e l’ambizione personale che originano il potere.

Il potere delle organizzazioni cui tramite si esercita il potere, considerandole prima come organismi dotati di vita propria in relazione alle forme di governo e infine sulla vita dei singoli individui.

C’è una biologia sulle organizzazioni per il fatto che un’organizzazione è dotata di vita propria e della tendenza a crescere e a morire.

C’è una analogia fra singoli animali e singole piante e può essere vista dal punto di vista darwiniano: tutte le specie umane tendono ad aggregarsi e organizzarsi, l’uomo in organizzazioni sociali. Il potere dipende dunque dall’organizzazione, questo diventa potente dalla sua diffusione, vediamo: chiesa, partito politico, e come internet ha dato potere globalizzato all’Isis, che non ha un vero e proprio capo se non la rete e la sua diffusione globale di un messaggio distruttivo; perché non farne uno costruttivo?

Questo è quello che spinge questi messaggi!

Un organizzazione è un insieme di persone (o forma pensiero) riunite da più parti del mondo, in una serie di attività rivolte a fini comuni. Può essere volontaria, come un circolo; un gruppo biologico, come una famiglia o una tribù oppure obbligatoria come uno Stato.

Lo scopo dell’organizzazione può essere esplicito o nascosto (Isis), militare o politico, ma qualunque ne sia il carattere e gli scopi: economico o religioso implica una ridistribuzione del potere, di solito c’è un governo interno che prende decisioni a nome di tutto il gruppo e che ne ha poteri maggiori di quello dei singoli membri.

Man mano che gli uomini diventano più civili e la tecnica più complessa e globalizzata i vantaggi si fanno sempre più evidenti, ma le organizzazioni implicano la rinuncia all’indipendenza, ne aumenta il potere sugli altri, ma anche quella degli altri si di noi.

Le organizzazioni si definiscono per due aspetti importanti: le dimensioni e l’intensità del potere, che ne esercita il potere sui membri. Ambedue queste tendenze si possono arrestare per cause intrinseche: un circolo scacchistico per vincere può annoverare tra i suoi membri tutti i giocatori di una certa abilità vincendo sugli altri. L’esempio più ovvio è quello dello Stato. Ogni Stato abbastanza potente desidera conquistare paesi stranieri. I governi hanno sempre cercato di raggiungere, in campo politico, la concentrazione del potere.

In tempi di guerra tutti i mezzi rapidi di comunicazione sono controllati dal governo, meno, attualmente i nuovi mezzi di comunicazione che sono alla mercé di tutti.

Con la tecnica moderna e la rapidità della rete a trasmette messaggi, è tempo di diventare “partigiani” della rete, mandare messaggi non è necessario che siamo di pace, uguaglianza ecc... ma d’amore per l’indipendenza e di giustizia, malgrado questa regola generale del potere a distanza lo Stato attuale è inefficiente perché ogni popolo lavora per il proprio orticello, ci si deve globalizzare a distanza con la rete, allora ci sarà una intensità di potere e ognuno sarà per sé, ma tutti saranno per tutti.

Chi vuole intendere intenda!

Letto: 4595 volte Ultima modifica il Mercoledì, 07 Settembre 2016 19:54

Sappiamo quanto le parole siano importanti, nel nome sacro, nel suono primordiale si nasconderebbe la potenza dell'essere e la sua possibile creazione.

Ciò significa che esisterebbero parole che creano, esisterebbero in date condizioni immagini sonore che creano.

Mi si concede allora di evocare la parola Pace, nella lingua considerata sacra: Shalom, pace, deriva dal verbo, Shalem che può essere tradotto con "Essere Completo".

Pace evoca unità nella completezza, ossia Unione d'Amore, cioè la totalità senza confini, evoca il Tempo del Compimento dell'Opera che è tempo di allegrezza e di estasi.

Pace evoca la visione animica della totalità del mondo con l'unità della vita tutta. Il verbo: Shalem, comune con un'altra lingua sacra, quella coranica, evoca la forza e la legge del cerchio, fonte di ogni forma, dove non vi è chi vale di più o chi vale meno, chi ha di più e chi ha di meno; nel cerchio non vi sono posti di preminenza e posti di minore valore, questo vale anche nel concetto di pace.

Sappiamo che le parole, forse non tutte, hanno un potere, proprio per questo si devono dire parole sì azzardate, ma calibrate, significative. Ogni parola dunque ha un potere quindi vi espongo “l’etica del potere” proprio per chi userà parole per comunicare ai popoli, oggi i popoli della rete.

Ho già parlato dei mali del potere, ma ci si può dal potere attingere un po’ di bene, vediamo come?

Asceticamente con una esortazione: rinunciare ad esercitare un influsso (un’energia) sia benefico che malefico sui propri simili, usare la via di mezzo, considerare questa via: cercare la vita migliore, il lavoro migliore, il mondo migliore per l’individuo.

L’amore del potere nel suo senso più ampio è il desiderio di provocare effetti nel mondo, questo fa parte della natura umana. Fin dai tempi di Lao-Tse questo ha avuto sostenitori: mistici, politici, gente che si preoccupava della santità delle persone, più come stato mentale che in quello del vero e proprio attivista.

Bisogna tenere conto che la spinta al potere ha due forme, già identificate in passato, e richiede due capi: chi comanda e chi segue (Cristo e gli apostoli, tutti i profeti e i seguaci).

Bisogna comprendere che gli uomini seguono gli ideali che il capo trasmette e, se li ritengono propri, lo seguono volontariamente, i suoi trionfi sono anche loro.

Globalizzazione del Pensiero - Scienza Sociale

Compito della mente è pensare, e quando l'intelletto pensa unisce la rappresentazione in una coscienza. Questa unione ha due origini: una meramente relativa al soggetto, ed è contingente soggettiva nell’altra ha un'esistenza indipendente ed è necessariamente oggettiva.

I popoli non saranno mai liberi se non si libereranno dei dominanti, le masse secondo i dominanti, dovranno essere educate, ma non troppo, per rispondere soltanto agli interessi di consapevolezza dello Stato nazione.

La controrivoluzione che è sempre stata tra i popoli disprezza la coscienza delle masse, specialmente di quelle che aspirano maggiormente alla libertà, alla felicità.

Al giorno d’oggi la grande terra d’Africa, ma prima, non molto lontano dal mondo d’oggi: il Vietnam, la Cambogia, il mondo Ebraico, i massacri di Beirut e non solo; la questione Persiana, il mondo Arabo, la Giordania e la Palestina… e quanti altri popoli non citati. Sono talmente tanti i popoli della terra alla ricerca della libertà dalle Classi Curiali clientelari.

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