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Coscienza, Evoluzione e Immortalità.
Un discorso va fatto riguardo il senso della vita; la domanda che ogni individuo si pone: cosa serve vivere, amare, soffrire se poi tutto ha una fine.
Se dovessimo analizzare la storia evolutiva del genere umano non possiamo non vedere l'evoluzione dell'uomo tendere verso la perfezione, non solo fisica, ma soprattutto nelle facoltà psichiche.
In questa evoluzione il genere umano fa una passo avanti e due indietro.
L'inerzia non è dovuta ad imperfezioni nella materia di cui l’uomo è composto, ma a una anomala evoluzione della specie, il senso di distruzione e di violenza che anela nell'uomo lacera il cammino dell'uomo come un batterio patogeno.
Con la “Teoria delle Coscienze Multiple” (1) si è fatta luce su processi psichici; teoria che possiamo ampliare ad ogni forma vivente.
Servono miliardi di cellule per comporre l'uomo, abbiamo visto che tutte queste componenti hanno una coscienza.
L'uomo agisce in base alla sua coscienza, che è la risultante di tutte le coscienze che lo compongono.
Ma quando l'uomo muore, le cellule che lo compongono si sgretolano, smettono di vivere anch'esse. La coscienza muore o passa solo ad un altro stato?
Se la coscienza cellulare è una caratteristica della cellula, quando questa muore tutto va perso, tutto sarà stato vano?
Ma se la coscienza che compone la cellula è una risultante dei componenti della cellula, allora la coscienza sopravvive alla cellula nei componenti che la costituiscono, siano queste: molecole, atomi e, perché no, nei componenti degli atomi: mi riferisco in modo specifico ai neutroni(2).
Sembrerebbe fantascientifico immaginare che i neutroni serbano qualche contenuto di informazioni che non sia quello di particella subatomica con una massa e carica elettrica netta pari a zero.
Ma se questa teoria un giorno fosse convalidata sarebbe la prova che l'uomo sopravvive nella coscienza degli elementi che lo compongono. Questi componenti dopo la morte dimorano disattivati in altre specie: vegetale, minerale; fino a tornare a comporre un nuovo organismo umano che concorre all'evoluzione. La modalità e l’organizzazione di cui faranno parte nel nuovo organismo sarà compito della Natura.
La prova di questa nuova coscienza risvegliata in un nuovo organismo sta nel comportamento corretto, la sua coscienza serba un ricordo, la memoria.
Ogni essere umano è unico, il suo temperamento va al di là della componente genetica, presenta aspetti innati nella personalità.
Certo ogni uomo è composto da miliardi di cellule e tutte queste componenti hanno una coscienza, ognuna fa il lavoro in base all'organo di cui fa parte, le coscienze più evolute faranno parte delle componenti organiche più rilevanti. C'è una analogia con l'umanità, tanti individui che coordinano ognuno con il proprio compito in base alle proprie capacità.
Non si tratta di reincarnazione, ma di evoluzione della coscienza della specie umana, servono miliardi di cellule per comporre un uomo e nei miliardi di componenti che comporranno l'uomo nuovo ci saremo tutti, nessuno è fuori dal gioco.
Note:
(1) cap. IV Coscienza, Intelligenza, Volontà Testo: Io Sono, il Donatore di Cinzia Sibilla Biffino. Edizioni Sibilla. Avalon Genova.
(2) Neutrino physics - Alternative Theories of Gravity. D. Raso 2023 University of Genoa, Faculty of Engineering.
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La paura è stata il più grande oppressore dell'umanità perché vi ha impedito di conoscere e di esprimere chi e cosa siete.
Vi ha impedito di sperimentare la gioia e l'avventura della vita.
Vi ha costretti entro i limiti della povertà, dell'ignoranza, della malattia e della morte.
Vita dopo vita vi ha tenuti prigionieri della ruota della vita su questo piano della densità della materia.
E quando esiste la paura nella vostra consapevolezza, non può esistere l'amore di Dio, l'amore del Sé, l'amore del fratello a fratello, da dio a dio, non può mai esistere perché la paura soffoca l'espressione e l'esperienza dell'amore.
Non potete mai veramente amare e ricevere amore da ciò che temete.
Questa è la grande e unica verità da comprendere.
Esiste da lungo tempo una profezia che parla della “seconda venuta di Cristo”.
Ebbene, questa profezia è veramente una grande verità, e vi spiego perché e quando vedrà il suo compimento.
Ma non si tratta del ritorno di Gesù Cristo come voi lo immaginate.
La profezia si compirà quando i semplici insegnamenti vissuti esemplarmente da questa grande anima diverranno viva realtà in ogni essere su questa terra!
E ciò succederà quando tutti, uno per uno, comprenderanno le verità che Gesù ha così strenuamente cercato di insegnare all'umanità, ed ameranno se stessi abbastanza per vivere questa verità, fermamente ed impavidamente, e tutta via con umiltà.
Il Cristo che sta per tonare è la comprensione in ognuno di voi che siete un principio divino ed immortale - che siete, straordinariamente, - ciò che chiamate Dio.
È il Cristo senza paura, l'umile, l'amoroso, il gentile, il nobile Cristo che emerge dal profondo del nostro essere e diventa dominante nella nostra vita.
Non c'è mai stato solo un unico Cristo.
“Cristo” è un'antica parabola che significa semplicemente: “uomo–dio realizzato”.
Chiunque vive nella carne è un uomo–dio.
Chiunque vive su questo piano è un figlio o figlia del Padre, perché ognuno è una parte della Mente di Dio ed esprime la propria divina intelligenza attraverso la forma chiamata umanità.
Quando capite questo, diventate “l'unto”.
E chi vi unge?
Dio!, o meglio: il vostro dio, il Sé.
Voi ungete voi stessi attraverso la conoscenza e dedicate la vostra vita a servire le emozioni dell'amore e della gioia.
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Riprendiamo il nostro discorso sul P. M. dopo un periodo di lungo silenzio per parlare di libertà, perché è importante in questo oscuro e tenebroso periodo risvegliare le coscienze attraverso antichi concetti con nuove terminologie moderne e attuali. Parliamo, quindi, del concetto di libertà, del moderno e nuovo concetto di libertà e di come si può fare per non farsi imprigionare, per non farsi ingabbiare la mente, la coscienza e dunque la "libertà individuale".
Parlerò ora delle leggi del nostro paese, (ma non solo dell'Italia o dell'Europa) e della loro trasgressione.
Dio, (la scintilla divina dentro ognuno di noi), l'illimitato processo del pensiero, l'Infinito, è in verità: senza – legge.
A differenza dei nostri governi che emanano articoli di legge, il Padre non limita i pensieri. Esso è la manifestazione dei pensieri che costituiscono il suo Essere – non potrebbe neppure farlo.
Dio è così: senza – legge, che ha permesso alla legge di essere.
Solo l'uomo è legislatore.
Solo l'uomo, che vive in un orizzonte limitato, crea norme legislative per controllare le azioni degli esseri umani.
Essere l'essenza illimitata che Dio è, e che io insegno umilmente ad essere, significa essere: senza – legge.
Vi spiegherò cosa significa: essere senza – legge; significa essere illimitati nel pensiero, nei vostri processi mentali.
Significa essere senza alcun pensiero, ideale o atteggiamento che restringa o limiti i vostri pensieri e con ciò i sentimenti che da essi provengono.
È assolutamente necessario che diventiate "illimitati" nei vostri pensieri per diventare la sublime emozione che Dio è.
Chi tra di voi che leggerà queste pagine, nel processo verso l'illimitatezza, riterrà accettabile trasgredire le leggi del proprio paese, sappia che con ciò sarà ancor più limitato di quanto non fosse prima.
Perché con tale azione dà credito, dà potere al pensiero che la sua libertà, la sua gioia, la sua illimitatezza, la sua divinità risiedono al di fuori del suo essere e non dentro di lui.
C'è forse cosa al mondo per cui valga la pena essere più limitati?
Nessuna!! Proprio nessuna.
Amici, cercate di comprendere: la libertà proviene da dentro.
La libertà deve essere riconosciuta ed accettata dentro di voi, sapendo che siete sempre liberi, degni e nobili del vostro carattere, sempre liberi di rispettare ed amare voi stessi e gli altri, sempre liberi di pensare qualunque pensiero e di vivere l'emozione di tale pensiero.
Questa è libertà.
Questo è essere illimitati.
Questa è gioia.
Questo è ciò che vi permette di essere sempre nel regno dei cieli che, in verità, è dentro di voi.
Ci sono grandi maestri, sublimi dei, che vivono sotto governi più oppressivi e restrittivi del vostro mondo, è tuttavia rimangono liberi.
Rimangono liberi!
Potete rinchiuderli in prigione, ma non potrete mai imprigionare le loro menti e i loro pensieri.
Grazie all'illimitatezza dei processi del loro pensiero, essi sperimentano quella gioia e quella libertà che molti di voi, in questo grande paese, cercano strenuamente di raggiungere.
Potete anche minacciare di tagliar loro la testa, ma potete forse con ciò intimidirli e privarli della gioia del momento?
No!
Perché ognuno di noi che ha una coscienza individuale e non strutturata in un sistema, sa di essere eterno, unico, sa che il suo regno è eterno Pensiero.
Nel nostro e vostro governo, che avete costituito, come dicono: "dal popolo, attraverso il popolo, per il popolo”; quel popolo, cioè voi, determina le norme legislative.
Se avete scelto di vivere entro i confini di questo paese, avete anche accettato le sue leggi e dovete, quindi, attenervi ad esse nei vostri rapporti con gli altri esseri.
Se avete scelto di vivere in questo regno, allora amatelo.
Amate la vostra decisione di essere qui.
Se c'è una legge o una norma che non vi aggrada, o che sentite di non poter permettere che esista, allora cambiatela, ma fatelo con strumenti pacifici.
Avete dentro di voi il potere di farlo!
Siate giusti.
Essere “giusti” significa fare un giusto uso del sé.
Significa essere benedetti, degni e nobili nel vostro carattere, nei vostri atti e nelle vostre azioni, rispettando la libertà dentro di voi.
Amate il vostro paese “dal popolo, attraverso il popolo, per il popolo”.
È uno splendido paese.
Amate i legislatori, la Costituzione.
Voi siete i legislatori, vostra è la Costituzione.
Rispettando le leggi del vostro paese.
Se non vi piacciono, cambiatele.
Se non desiderate cambiarle, onoratele o cercatevi un altro paese.
Ma permettete sempre la libertà d'essere illimitata nel vostro pensiero.
La vita non ha altro scopo che se stessa, perché la vita è un altro nome per indicare Dio.
Ogni altra cosa, nel mondo, può avere uno scopo, può essere un mezzo per raggiungere un fine.
Ma una cosa almeno deve essere lasciata come fine di ogni cosa, senza che per questo sia un mezzo per raggiungere alcunché.
Potete definirla: "Esistenza".
Potete definirla: "Dio".
Potete definirla: "Vita".
Sono nomi diversi per indicare una sola realtà.
Dio è il nome che i teologi hanno dato alla vita, e nasconde un pericolo: può essere confutato, può essere dibattuto.
Quasi metà del mondo non crede in alcuna divinità.
E non solo i comunisti, anche i buddisti, i giainisti e migliaia di liberi pensatori che si definiscono "atei".
Il nome di Dio non è difendibile con tanta facilità, in quanto è stato dato dall'uomo e non esiste prova alcuna, né alcuna evidenza, nessun argomento a favore: rimane, più o meno, una parola vuota.
La comunità del Profetismo Moderno è composta da tutti coloro che vogliono aderire alla ricerca della Verità grazie al loro contributo di idee, partecipando alle discussioni e approfondimenti. Il Profetismo Moderno è un progetto globale, collaborano alla stesura dei progetti tematici tra le personalità più autorevoli del settore, uniti nello scopo di dare forma alla coscienza cosmica.
Il sito si compone di diversi progetti tematici: filosofico, politico, spirituale, psicologico, tecnologico.
Ad ogni progetto tematico vi è un comitato scientifico di cui fanno parte professori universitari a livello internazionale.
Il Profetismo Moderno ha una duplice funzione,
- Trovare nuove definizioni a terminologie per la nuova epoca, viviamo in un tempo in cui le terminologie e i concetti del passato sono inadeguati per l'epoca che stiamo vivendo. Abbiamo ideato dei progetti tematici (concorsi filosofici a tema) in cui tutti possono partecipare, il loro contributo (firmato) sarà visibile online, una commissione di esperti li valuterà in una graduatoria.
- Creare una comunità di pensatori liberi da ogni ideologia e credenza ossia dei partigiani-nomadi onde osteggiare ogni forma di dominio e nuove schiavitù, causate oggigiorno da pensieri, ideologie errate e da una classe dominante che soggioga e perpetra ogni piano di sopruso, di violenze sulle popolazioni inerme e resa ignorante.
Le masse secondo i dominanti, dovranno essere educate, ma non troppo, per rispondere soltanto agli interessi di consapevolezza dello Stato nazione.
I popoli sottomessi sono sacrificati per il potere, e sono posti nella condizione di non pensare, perché devono provvedere alla sopravvivenza.
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Il progetto del Profetismo Moderno è nato il 24 giugno del 2016 i curatori sono la dott.ssa Cinzia Biffino e dott. Domenico Raso (Edizioni Sibilla - Genova).
Non ci occupiamo di indagini intellettuali, del perché delle cose o di cosa sia la verità (la verità non può essere insegnata), ma come la verità possa essere raggiunta e realizzata.
La figura del profeta moderno (profeta della rete) non è autorevole, non è l’indovino; attraverso la rete (il profetismo di tanti “nessuno” che operano) dà il suo contributo per:
- denunciare i mali della società, le strutture che ostacola il sano sviluppo della persona e della comunità;
- propone con metodo scientifico un'alternativa (dà il suo contributo), per il bene di tutti.
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Inviateci i vostri commenti faremo il possibile per approfondire e delucidare al meglio le tematiche.
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Non siamo un partito, né un movimento, né una setta; sul sito non sono presenti link sponsorizzati, non richiediamo abbonamenti o donazioni.
Profetismo Moderno è un nuovo termine per definire un insieme di insegnamenti per l'uomo che ha sete di conoscenza. In base alle evoluzioni moderne il mondo attuale non sa amare né vivere, vi sono principi che sfuggono o che vengono interpretati erroneamente a causa di concetti inesistenti per la nuova epoca. Sappiamo che in genere un principio si può assumere per valido solo in virtù delle molteplici osservazioni che lo verificano (logica umanistica). Il Profetismo Moderno si propone di creare le basi per un nuovo modello di società che funzioni per tutti, un rinnovamento che ci possa salvare dalla catastrofe psicologica ed economica; sviluppare un pensiero nuovo con nuovi schemi e nuove idee, e incoraggiare il sorgere di un uomo nuovo.
- Un uomo la cui struttura caratteriale e psicologica abbia: sicurezza, sentimento di identità e fiducia fondata sulla fede in ciò che si è - in base alla personalità e predisposizione - nel proprio bisogno di rapporti, interessi, amore, solidarietà con il mondo circostante, anziché sul proprio desiderio di sopraffazione diventando così schiavo dei propri interessi.
- Un uomo che non odi la vita, com'è successo in passato; un uomo che ami la vita.
- Un uomo che non desideri una vita dopo la morte, ma viva momento per momento in gioia assoluta, e pensi a questa vita come un dono e non come ad una punizione.
- Che non sia antagonista nei confronti del corpo, ma lo rispetti in quanto tempio dell'anima.
- Che ami e non abbia timore dell'amore; che viva ogni tipo di relazione e tuttavia sia capace di restare se stesso.
L'umanità non aspetta altro!
Ci è stato chiesto: "Esiste il Dio delle religioni? Qual è lo scopo della vita?"
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R. La vita non ha altro scopo che se stessa, perché la vita è un altro nome per indicare Dio.
Ogni altra cosa, nel mondo, può avere uno scopo, può essere un mezzo per raggiungere un fine.
Ma una cosa almeno deve essere lasciata come fine di ogni cosa, senza che per questo sia un mezzo per raggiungere alcunché.
Potete definirla: "Esistenza".
Potete definirla: "Dio".
Potete definirla: "Vita".
Sono nomi diversi per indicare una sola realtà.
Dio è il nome che i teologi hanno dato alla vita, e nasconde un pericolo: può essere confutato, può essere dibattuto.
Quasi metà del mondo non crede in alcuna divinità.
E non solo i comunisti, anche i buddisti, i giainisti e migliaia di liberi pensatori che si definiscono "atei".
Il nome di Dio non è difendibile con tanta facilità, in quanto è stato dato dall'uomo e non esiste prova alcuna, né alcuna evidenza, nessun argomento a favore: rimane, più o meno, una parola vuota.
Non esiste di fatto alcuna linea di demarcazione fra conscio e inconscio.
Non sono due menti distinte, come gli psicologi hanno sempre affermato.
Col termine "mente conscia" si intende quella parte della mente usata nel processo restrittivo.
Con "mente inconscia" si intende la porzione negletta, ignorata, preclusa.
Viene creata così una divisione, una scissione.
La maggior parte della vostra mente diviene estranea.
Vi alienate da voi stessi; divenite straniero alla vostra totalità.
Identificate il vostro Io con una piccola parte di voi, e ignorate tutto il resto.
La parte che rimane inconscia è sempre presente però come potenzialità inutilizzata, possibilità non colte, avventure non vissute.
Questo inconscio, questa mente potenziale e inutilizzata, sarà costantemente in lotta con il conscio.
Ecco perché si assiste sempre a un conflitto interiore.
Ciascuno vive una situazione conflittuale a causa di questa scissione fra conscio e inconscio.
Soltanto se si consente al potenziale, all'inconscio, di fiorire, si potrà vivere la beatitudine dell'esistenza... ma non altrimenti.
Se le vostre potenzialità rimangono in massima parte inattuate, la vostra sarà una vita frustrata.
Ecco perché più un individuo è utilitario, meno egli si realizza e meno sarà felice.
Quanto più utilitario è l'approccio - cioè quanto più si indirizza la vita al raggiungimento di un utile, meno si vive e più l'estasi sfugge.
La parte della mente che non può essere impiegata proficuamente nel mondo utilitario è stata negata.
Ecco come si giunge a questo.
Insegniamo ai bambini a mettere a fuoco la mente - a concentrarsi - perché senza concentrazione non sarebbero in grado di far fronte all'esistenza.
È la vita a richiederlo: la mente deve essere capace di concentrarsi.
Ma nel momento stesso nel quale la mente acquista questa capacità; essa diviene meno consapevole.
Consapevolezza significa avere una mente mente conscia, ma non a fuoco su nulla.
Consapevolezza è coscienza di tutto quanto sta avvenendo.
La concentrazione è una scelta.
Si esclude tutto tranne l'oggetto prescelto per l'attenzione.
È una limitazione.
Se state camminando per la strada, siete obbligati a limitare la vostra coscienza all'atto di camminare.
Non potete, di solito, essere consci di tutto quello che avviene intorno, poiché se lo foste non sareste più concentrati su nulla, la concentrazione è una necessità.
Saper mettere e conservare a fuoco la propria mente è indispensabile per vivere, per sopravvivere, per mantenersi in vita.
Ecco perché ogni cultura, in un modo a lei peculiare, si adopera alla restrizione della mente infantile.
I bambini, di per sé, non sono mai concentrati su nulla.
La loro coscienza è aperta in ogni direzione.
Tutto viene accolto e nulla viene escluso.
Il bambino è aperto a ogni sensazione; non vi è nulla che la sua coscienza rifiuti, il numero degli stimoli è enorme!
Ecco perché il bambino egli è così titubante, così instabile.
La mente non condizionata di un bambino è un fusso di sensazioni, ma con un tale tipo di mente egli non riuscirebbe a sopravvivere.
Deve imparare a porre freno alla propria mente, a concentrarsi.
Così, quando fate una scelta utilitaria imponendo limitazioni alla vostra coscienza, negate alla vostra mente l'attuazione di molte delle sue potenzialità.
Non usate più la totalità della vostra mente, ne usate soltanto una parte minima.
Il resto - ed è la parte maggiore - diventa inconscio.
I fatti rappresentano la Verità letta con inconsapevolezza.
È Verità vista con cecità, con occhi chiusi, senza intelligenza, in maniera non meditativa.
In questo caso la verità si trasforma in fatti.
Vi faccio un esempio: incontri un Cristo, un Buddha.
Se lo guardi con inconsapevolezza, è un semplice fatto, un fatto storico.
Sono nati in un giorno ben preciso, e un giorno moriranno.
Essi sono il corpo che sei in grado di vedere.
Sono persone con una determinata personalità.
La storia ne può prendere atto; ma se li guardate, non in modo inconsapevole, ma con profonda consapevolezza, con attenzione, in silenzio, allora il fatto si dissolve, ed appare la Verità.
Diciamolo in modo chiaro, ci sono persone che sono talmente legati alle loro convinzioni da non accettare o condividere quelle degli altri.
Eccomi pronto a spiegarvi il potere della convinzione, come la sua forza possa nuocere le persone.
È facile dimostrare che le convinzioni sono onnipotenti e che tutte le forme di potere derivano da loro.
Pensate che tutte le religioni, proprio tutte, credono che voi abbiate un Anima, che venite al mondo con l'anima.
Giorgio Gurdjieff è il solo uomo, in tutta la storia dell'umanità, ad aver detto una cosa incredibile importante: "Voi non avete un'anima."
L'unico! A dispetto delle varie religioni.
La voce di G. Gurdjieff si leva da sola nella storia intera, e afferma che non tutti gli uomini hanno un'anima; la dimora dell'anima è vuota.
Esiste una possibilità: potete lavorare per crearla, ma non si nasce con un'anima.
Io so, come lo sa G. Gurdjieff, che voi venite al mondo con un'anima, ma l'idea che si nasca con un'anima non è stata di grande aiuto.
Ha addormentato l'uomo ancora di più: sì, si nasce con un'anima, Dio è dentro di te, il regno di dio è dentro di te, cosa dovresti fare ancora?
Lavorare duramente per ottenere quelle cose che non hai dentro di te, parlo del denaro, il potere, la rispettabilità; perché nessuno dice: "Ogni bambino nasce con i soldi (non parlo dei soldi dei genitori o ereditati!), ogni bambino nasce con il potere politico, ogni bambino nasce rispettabile." Nessun lo dice.
Prima di continuare la nostra Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, voglio chiarire come l'umanità ha bisogno di una grande rivolta di pensiero contro le ingiustizie ma soprattutto contro i cosiddetti "filantropi"; ossia coloro che dichiarano di amore l'umanità, di migliorare la sorte degli uomini, pensando di rendere un grande servizio al genere umano creando enti ed associazioni fasulle, per prendere soldi.
In molti luoghi del mondo, compreso l'Italia ad esempio, per lo stesso lavoro la donna e gli extracomunitari prendono un salario inferiore agli altri, mentre nella Dichiarazione D. si afferma che il salario deve essere identico, non importa che si tratti di un uomo o di una donna oppure di uno straniero, di un bianco o di un nero.
In realtà non è così!...
Ricapitolando la nostra Dichiarazione dei Diritti d'Uomo: Il primo è la Vita..., il secondo: l'Amore..., il terzo: la Morte..., il quarto: la Ricerca della Verità...
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo continua nella sua delucidazione. Abbiamo esaminato i primi due punti e sono: il diritto alla Vita, il secondo che mi sta più a cuore l'Amore, veniamo ora al terzo diritto fondamentale, che unito agli altri due rappresentano le tre cose più importanti dell'esistenza, come detto sopra: la Vita, l'Amore e la Morte... e che a tutti deve essere dato, dopo una certa età a malati terminali con grandi sofferenze fisiche, il diritto inalienabile di morire.
Il quarto che vi parlerò in questo contesto è la Ricerca della Verità.
Riaffermo il terzo diritto fondamentale. Quando una persona sente di aver vissuto sufficientemente a lungo ed ha gravi patologie terminali e non desidera più trascinarsi inutilmente nella sofferenze; quando sa che quel po' di domani sarà soltanto una vuota sofferenza per sé e per gli altri, allora ha il diritto di lasciare questo corpo: è un suo diritto fondamentale.
La vita appartiene all'individuo non ad una politica ospedaliera che vede una grande spesa inutile dove chi ci guadagna è solo la politica e le società farmaceutiche.
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo
Adesso è bene che vi parli di come il Profetismo in rete concepisce i Diritti dell'Uomo; vi parlerò della Nostra Dichiarazione dei Diritti dell'uomo.
In fondo la D. D. dell'Uomo evidenzia il fatto che l'umanità vive ancora soggetta a molte forme di schiavitù.
Altrimenti non occorrerebbe una Dichiarazione. La stessa necessità di averla, dimostra che l'uomo per migliaia di anni è stato ingannato.
Ed è stato ingannato in maniera così astuta, che solo elevandosi al di sopra dell'umanità si possono vincere le catene invisibili che lo imprigionano, i limiti e le carceri invisibili in cui è costretto.
La "nostra" dichiarazione comprende dieci punti fondamentali.
- Il primo è la Vita
L'uomo ha diritto alla dignità di crescere per poter sbocciare fino alla sua fioritura suprema.
Perché questa fioritura è un suo diritto. L'uomo nasce sotto forma di seme (ovulo e spermatozoo) ma la società non gli fornisce il terreno adatto, le giuste attenzioni, un'atmosfera d'amore.
Al contrario, la società ha creato un'atmosfera profondamente avvelenata, carica di rabbia, odio, distruzione, violenza, guerre.