Nello stesso spirito, quando gli riferirono che un piccolo popolo della montagna, senza difendersi si era lasciato massacrare, coinvolgendo gli stessi figli, per onorare il principio della non violenza; Gandhi si rammaricò della falsa ed errata interpretazione di questo principio, dicendo che la non violenza era una scelta libera e ragionata non una presa di posizione arbitraria, è il miglior metodo di lotta in condizione di maturità e consapevolezza, un rischio accettato con coraggio, ma non si poteva ne doveva obbligare i fanciulli, i deboli e gli indifesi e tutti coloro, che non avevano possibilità di scegliere a trovarsi coinvolti nell'estremo sacrificio che andava oltre la legittima difesa.
Non si doveva far subire violenza ai piccoli, potendoli difendere, in amore del principio della "non violenza" professata dai padri.
Così facendo, ai piccoli, agli indifesi, ai vecchi ai deboli, si sarebbe fatta violenza, "non facendo violenza ai violenti", il che non sarebbe stato certo applicato il principio Non Violenza, il che sarebbe stato ancora più distruttivo della stessa "violenza" che si sarebbe dovuto esercitare sui trasgressori, perché la non violenza risponde a razionalità, a verità, è cioè al servizio dell'amore, rispettando il più debole, amico o nemico che sia, e non è l'idolatria a un principio a cui sacrificare la comunità e i più piccoli e se stessi.
Inoltre Gandhi argomentava a favore dell'eutanasia la quale, secondo lui, si armonizzava con la regola della "non violenza" come stremo mezzo per abolire la violenza del dolore incurabile.
Tuttavia ognuno cerca di vedere ciò che pensa o a cui è abituato a pensare o di non vedere ciò che gli da fastidio, e guai a dirgli o insegnarli il contrario.
Tutto ciò è una parte importante del pensiero di Gandhi, piaccia o non piaccia.
Come si vede spesso, al di là della verità dei fatti, si attribuisce agli altri quello che si vorrebbe che gli altri fossero.
Gandhi non solo aveva una visione etico-individuale, ma aveva altresì quella sociale, etico ed economica-politica.
Per questo come tutti i grandi fu ucciso, non fu ucciso come si narra da un "pazzo mussulmano" il suo fu un omicidio politico (che ricorda quello di Kennedy).
Gandhi era un pericoloso ostacolo alla politica del partito del Congresso guidato da Neru; era un ostacolo (come in Italia Moro negli anni 70) per gli interessi del capitalismo internazionale.
Gandhi non volle mai la spartizione dell'India tra Mussulmani e Indù con la ritirata immediata degli inglesi.
Ognuno la pensi come vuole, e cerchi di rispondere a questi interrogativi, Buddha, Gandhi e Gesù tentarono di rispondere con saggezza al quesito della non violenza a se stessi e agli altri, anche noi dobbiamo farlo, senza chiudere gli occhi davanti ai fatti.