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Mi sono reso conto che al giorno d'oggi non si ride né sorride più!
E mi sono chiesto: "Perché?"
Siamo troppo appesantiti dai fatti, dalle situazioni, dai problemi esistenziali.
Un uomo che non è appesantito da tutto ciò, il cui l'essere non è piegato dal sistema e credenze, non può che mettersi a ridere.
L'intero gioco dell'esistenza è qualcosa di meraviglioso, e la sola risposta possibile è la risata.
L'unica preghiera reale, la sola riconoscenza per il fatto di esistere, è la risata.
Perdendo la serietà non si perde niente; di fatto si acquista più salute e una maggiore integrità.
Se invece si perde la risata, si perde tutto.
In un baleno, si perde la gioia del proprio essere; si perde colore, ogni vitalità, si diventa monotoni; in un certo senso, si muore.
In questo caso, la vostra energia non è più un flusso vitale.
Per comprenderlo, in qualunque stato dell'esistenza vi troviate, dovete essere in una dimensione festosa, perché siete vivi e potete cambiare la vostra vita.
Siete troppo appesantiti da teorie, concetti, nozioni, ideologie, teologie, filosofie, e non siete in grado di vedere quale sia il valore di una risata, invece andate in crisi se non potete comprare questo o quello, se non siete all'ultimo grido nella moda, cose che non hanno alcun valore reale.
Hotei, il mistico giapponese è chiamato "il Buddha che ride"; egli visse una vita assolutamente diversa da quella di un uomo religioso tradizionale.
Tutta la sua vita non fu altro che una continua risata.
Si dice che a volte scoppiasse a ridere perfino nel sonno; aveva una grande pancia, che sobbalzava dalle risate.
Per lui, la vita intera, sia quando era sveglio, sia quando dormiva, era una commedia.
Voi avete trasformato la vita in una tragedia.
Avete ridotto la vita a una serie infinita di catastrofi.
Per cui perfino quando ridete, non state ridendo.
Perfino quando volete ridere, le vostre risate sono una forzatura, finzione, cose costruite.
Non sorgono dal cuore... non è qualcosa che fiorisce nel vostro centro; si tratta solo di facciate, di risolini superficiali... si ride per motivi che non hanno nulla a che vedere con il ridere.
Si ride per convenzione; persino la risata diventa un compromesso: si ride per convenienza, per interesse; questa è la politica!
Osservate un bambino; osservate la sua risata: è qualcosa di molto profondo, nasce dal centro più intimo del suo essere.
Quando viene alla luce, la prima attività sociale che apprende, - ma forse è giusto dire - che si presenta spontanea, dato che la porta con sé, è il sorriso.
È la sua prima attività sociale: sorridendo, il bambino entra a far parte della società.
Il resto verrà in seguito; ma il sorriso è il suo primo lampo esistenziale.
Vorrei solo che capiste questo: oggi si ride solo quando c'è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere.
Non l'avete notato?
Se ridi e sei felice, ti chiedono sempre il motivo della tua felicità... è una domanda stupida.
Se sei triste, nessuno te ne chiede mai la ragione.
Viene dato per scontato: se sei triste, tutto va bene!
Tutti sono tristi: non è una novità... e se anche vuoi parlare della tua tristezza, nessuno vi presta più attenzione, è normale; che serve raccontare le proprie disavventure?
Sono simili a quelle altrui... basta un cenno!
Come cambiare?
Provate, quindi, a pensare a una persona la cui vita è un dono!
Che condivide a ogni istante, non esiste gioia migliore del condividere qualcosa.
Avete mai dato qualcosa a qualcuno?
Per puro semplice piacere - può non avere valore, può non avere alcuna utilità, ma il semplice gesto appaga incredibilmente - come appaga un sorriso, che non costa nulla, ma la gente è venuta così avara!!
Non siate attaccati alle cose del mondo, ma vivete nel mondo: non esiste alcun posto dove andare.
Questo è il solo mondo che esista: non esiste un altro mondo.
Canta, gioisci, divertiti con ciò che possiedi, ridi dei tuoi errori e delle debolezze, mentre viaggi verso il Divino.
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