Globalizzazione del Pensiero Significato

Sabato, 30 Luglio 2016 15:01 Scritto da
Marc Chagall - Io e il villaggio. 1911. Globalizzazione del Pensiero. Il simbolismo: l'individuo pensa (un giovane contadino a destra)  ed unisce la rappresentazione in una coscienza (la mucca a sinistra e tutti i simboli interni ed esterni)  - tutte le rappresentazioni soggettive e oggettive. Marc Chagall - Io e il villaggio. 1911. Globalizzazione del Pensiero. Il simbolismo: l'individuo pensa (un giovane contadino a destra) ed unisce la rappresentazione in una coscienza (la mucca a sinistra e tutti i simboli interni ed esterni) - tutte le rappresentazioni soggettive e oggettive. I due sguardi sono collegati da una linea.

Globalizzazione del Pensiero - Scienza Sociale

Compito della mente è pensare, e quando l'intelletto pensa unisce la rappresentazione in una coscienza. Questa unione ha due origini: una meramente relativa al soggetto, ed è contingente soggettiva nell’altra ha un'esistenza indipendente ed è necessariamente oggettiva.

Nel linguaggio Kantiano, il termine” io penso” come per denotare che le molteplicità sensibili trova la propria unità col prossimo solo in quanto è oggetto di un unico pensiero collettivo (pensiero di Massa), è la comunicazione e condizione formale della loro unificazione.

Sappi quindi come è importante un pensiero pulito e determinato perché il pensare è identico a giudicare e a creare, e creare porta potere.

Per contrastare il diffondersi delle dittature legalizzate nel mondo richiede un pensiero forte globalizzato attraverso i nuovi mezzi di potere, che deve essere di Giustizia e Libertà equa.

In molte parti del mondo c'è un enorme concentrazione di potere dittatoriale politico, anzi di strapotere di Stato, e non esiste quasi più un regime profetico democratico, stravolto dalla attuale politica globalizzata.

Ci sono due realtà contrapposte, pertanto due etiche:

quella del Potere-Stato svolto nella direzione dell'oppressione e della guerra pacifica (sempre che esista una guerra pacifica!); e quella adibita a strumento di libertà, ma c'è anche una corrente che conferisce in un atteggiamento mentale di liberismo radicale per tutti i ceti sociali: è la scienza sociale (proletariato).

Il diffondersi delle dittature legalizzate del mondo esige e richiede quindi un pensiero forte e globalizzato di giustizia ed equa libertà.

Il concetto di potere sta alla scienza sociale (Proletariato), allo stesso modo che il concetto di energia sta alla scienza della fisica, il potere al pari dell'energia, muta continuamente forma; la scienza sociale cambia in base all'evoluzione del mondo, antico prima, poi moderno, infine il mondo tecnologico attuale.

La scienza sociale (proletariato) ha per compito di studiare le leggi mutanti che convergono tali mutamenti.

Ma l'attuale sistema, in cui viviamo, il nome dello Stato, in nome della proprietà di pochi, leggasi anche in nome dell'economia, in nome della finanza, uccide la legge, uccide la scienza sociale (proletariato) che è Parola vivente della legge, uccide la certezza e l'universalità del Diritto dello spirito, infine uccide il "Sogno del Fanciullo" deteriorando ogni rapporto di libertà, di moralità, di conoscenza, di movimento.

Bisogna ricollegarsi agli antichi profeti, perché oggi si sono estinti tutti.

Letto: 5449 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Ottobre 2016 13:45

Parliamo del decimo diritto: la Meritocrazia.

La democrazia ha fallito, prendiamone atto; abbiamo vissuto sotto molti tipi di governo: aristocratico, monarchico, città-stato democratiche e ora abbiamo visto il mondo intero fissarsi sull'idea di democrazia.

Ma la democrazia non ha mai risolto alcun problema, ne ha aggiunto nuovi.

Fu vedendo questi problemi che un uomo come Karl Marx immaginò una dittatura del proletariato.

Io non ne sono un sostenitore, ho un'altra idea, che oltrepassa di molto la democrazia.

Democrazia significa "governo che proviene dal popolo, del popolo, per il popolo." Parole!!

In India vivono novecento milioni di persone, e non solo in India, come possono novecento milioni di persone esercitare il potere?

Dovranno delegare a qualcuno. chi governa non è il popolo, ma le persone che il popolo pensa di scegliere?

Su che basi sceglie? Come scegliere?

E soprattutto, come fa il popolo a scegliere le persone giuste?

Siete forse stati preparati, educati a vivere una vita democratica?

No niente di tutto questo. Le masse ignoranti si possono facilmente manipolare con mezzi semplicissimi. 

Siamo giunti alle ultime dichiarazioni del profeta "Nessuno", da non considerare oro colato, ma osservare e discutere, in aggiunta alla più conosciuta Dichiarazione dei Diritti Umani.

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo; considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà della parola e di credo e dalla libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo.

- Punto Nove: un Governo Mondiale

Io sono favorevole a un solo governo per il mondo intero.

In questo caso, non sarebbero più possibili guerre e non sarebbe più necessario tenere milioni di persone nelle caserme.

Questa gente potrebbe essere produttiva, potrebbe rendersi utile, e se si fondesse con il resto dell'umanità, ogni povertà scomparirebbe.

Oggi il settanta per cento del prodotto nazionale di ogni paese viene devoluto all'esercito, mentre il resto del paese si riduce a vivere con il trenta percento.

Se gli eserciti scomparissero, questo settanta per cento ritornerebbe ad essere disponibile per tutti.

La povertà non è inevitabile, i mendicanti non sono inevitabili!

Questi mendicanti, queste Etiopie, sono una nostra creazione.

Da un lato creiamo eserciti imponenti e dall'altro facciamo morire di fame migliaia di persone.

Questi eserciti non servono a nulla.

Sono semplici organizzazioni di killer professionisti, di criminali professionisti, gente addestrata al crimine.

E noi insegniamo a tutti gli uomini come si fa ad uccidere.

E parliamo di umanità, parliamo di civiltà... quando, ancora oggi, il settanta per cento delle nostre risorse viene devoluto per uccidere altri esseri umani.

Un solo governo mondiale sarebbe un cambiamento radicale, una rivoluzione. L'intero pianeta Terra ne trarrebbe beneficio.

Il 10 dicembre 1948, l'assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò è proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Alla votazione erano presenti 48 paesi, tra cui gli Stati Uniti, promotori della Dichiarazione, e tutti votarono a favore.

I paesi assenti erano 8: il blocco orientale, l'Arabia Saudita, il Sud Africa e parte dei Paesi Russi.

Dopo questa solenne deliberazione l'Assemblea delle N. U. diede istruzione al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione, a tal uopo, di pubblicarne e distribuire il testo non soltanto nelle cinque lingue ufficiali, ma anche in quante altre lingue gli fosse possibile usando ogni mezzo a sua disposizione.

Ma veniamo ai nostri più moderni diritti, visto che da oltre settantanni il mondo è andato avanti, ma la Dichiarazione dei D. U. è rimasta tale e quale.

 

Il settimo diritto: una sola Terra, una sola Umanità

Prima di continuare la nostra Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, voglio chiarire come l'umanità ha bisogno di una grande rivolta di pensiero contro le ingiustizie ma soprattutto contro i cosiddetti "filantropi"; ossia coloro che dichiarano di amore l'umanità, di migliorare la sorte degli uomini, pensando di rendere un grande servizio al genere umano creando enti ed associazioni fasulle, per prendere soldi.

In molti luoghi del mondo, compreso l'Italia ad esempio, per lo stesso lavoro la donna e gli extracomunitari prendono un salario inferiore agli altri, mentre nella Dichiarazione D. si afferma che il salario deve essere identico, non importa che si tratti di un uomo o di una donna oppure di uno straniero, di un bianco o di un nero.

In realtà non è così!...

Ricapitolando la nostra Dichiarazione dei Diritti d'Uomo: Il primo è la Vita..., il secondo: l'Amore..., il terzo: la Morte..., il quarto: la Ricerca della Verità...

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo continua nella sua delucidazione. Abbiamo esaminato i primi due punti e sono: il diritto alla Vita, il secondo che mi sta più a cuore l'Amore, veniamo ora al terzo diritto fondamentale, che unito agli altri due rappresentano le tre cose più importanti dell'esistenza, come detto sopra: la Vita, l'Amore e la Morte... e che a tutti deve essere dato, dopo una certa età a malati terminali con grandi sofferenze fisiche, il diritto inalienabile di morire.

Il quarto che vi parlerò in questo contesto è la Ricerca della Verità.

Riaffermo il terzo diritto fondamentale. Quando una persona sente di aver vissuto sufficientemente a lungo ed ha gravi patologie terminali e non desidera più trascinarsi inutilmente nella sofferenze; quando sa che quel po' di domani sarà soltanto una vuota sofferenza per sé e per gli altri, allora ha il diritto di lasciare questo corpo: è un suo diritto fondamentale.

La vita appartiene all'individuo non ad una politica ospedaliera che vede una grande spesa inutile dove chi ci guadagna è solo la politica e le società farmaceutiche.

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Secondo Il Profetismo

Adesso è bene che vi parli di come il Profetismo in rete concepisce i Diritti dell'Uomo; vi parlerò della Nostra Dichiarazione dei Diritti dell'uomo.

In fondo la D. D. dell'Uomo evidenzia il fatto che l'umanità vive ancora soggetta a molte forme di schiavitù.

Altrimenti non occorrerebbe una Dichiarazione. La stessa necessità di averla, dimostra che l'uomo per migliaia di anni è stato ingannato.

Ed è stato ingannato in maniera così astuta, che solo elevandosi al di sopra dell'umanità si possono vincere le catene invisibili che lo imprigionano, i limiti e le carceri invisibili in cui è costretto.

La "nostra" dichiarazione comprende dieci punti fondamentali. 

 

- Il primo è la Vita

L'uomo ha diritto alla dignità di crescere per poter sbocciare fino alla sua fioritura suprema.

Perché questa fioritura è un suo diritto. L'uomo nasce sotto forma di seme (ovulo e spermatozoo) ma la società non gli fornisce il terreno adatto, le giuste attenzioni, un'atmosfera d'amore.

Al contrario, la società ha creato un'atmosfera profondamente avvelenata, carica di rabbia, odio, distruzione, violenza, guerre.

1 commento

  • Martedì, 23 Agosto 2016 20:38
    inviato da arun
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    arun

    se quando sei arrabbiato preso dall’ira materializzi su di te Marte, il dio della guerra (e chi ti sta attorno sa di cosa parlo), perché quando hai un pensiero umanitario, di giustizia sociale... non puoi, anche se per un istante, captare un pensiero profetico moderno...

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