Veglieremo e studieremo insieme questo moderno, attuale fenomeno; domande di cui la psicologia moderna si sforzerà di rispondere.
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Non occorre essere dei specialisti per accorgersi della domanda straordinaria diretta oggi alla psicologia, alla sua descrizione, alla sua applicazione in questo terzo millennio, così oscuro e problematico nell'evoluzione delle tecnologie moderne (internet, telefonini, ecc...)
Tra le aspirazioni espresse, più o meno, chiaramente dai nostri contemporanei: comprendere e farsi capire, sono rivendicazioni di base; comprendere, perché è il primo passo verso la libertà assoluta; farsi capire è la condizione necessaria per essere: riconosciuti, accettati, integrati.
Ci si può interrogare sull'origine di questi bisogni e di questa inquietudine contemporanea: perché mai i problemi che nel passato erano di competenza di un gruppo ristretto di pensatori, appartenenti a quella che oggi chiameremmo "classe intellettuale", sono diventati i problemi di tutti; dell'uomo qualunque nella banalità del suo quotidiano?
Una prima risposta è d'origine quantitativa: gli uomini sono più numerosi, quindi i problemi reciproci sono diventati più frequenti; sono raggruppati anche in città immense, che non hanno confronto con quelle del passato.
Dalla iperdensità demografica, i confronti e gli scontri risultano più frequenti.
Nel mondo vuoto di qualche millennio fa l'uomo era indiscutibilmente un lupo per l'uomo.
Nello spazio affollato del mondo contemporaneo, l'uomo per l'uomo rappresenta più spesso un problema!
D'altro canto, questi uomini così numerosi e raggruppati sono, almeno nelle società industrializzate, più istruiti e, soprattutto, più informati.
Bisogna riconoscere che la civiltà della carta, dei libri e dei giornali, aveva modificato il vecchio ordinamento del mondo, ma con una azione portante soprattutto sulle élite, cioè su quei individui che accettavano di fornire lo sforzo necessario per acquisire, mantenere e contenere un sapere sufficiente.
Oggi la galassia nata dall'ingegnosità dei computer è minacciata dalla collisione con questi nuovi universi, un mondo di supernove, di stelle brillanti che sono i mezzi di comunicazione di massa, i mezzi audiovisivi.
I segnali sonori o visivi che questi trasmettono vengono ricevuti senza difficoltà; e assimilati in modi diversi, la loro ripetizione assicura una influenza durevole.
La facilità della diffusione consente una incredibile propagazione in pubblici così vasti che, in determinati casi (risultati elettorali, grandi "novità" scientifiche, morte di una personalità, ecc...), si può dire che la totalità di un sistema umano, una nazione o un gruppo di nazioni, o di fanatici, è coinvolto nel processo informativo.
Questo uomo nuovo, si apre al mondo, ma ogni apertura comporta (come ben vediamo!), un rischio, quello di perdere le proprie difese e i propri trinceramenti abituali.
Ed è proprio quello che sta succedendo.
L'uomo del ventunesimo secolo esperimenta un cambiamento, uno sconvolgimento del proprio modo di vivere, delle proprie abitudini, delle proprie convinzioni e dei propri modelli, cioè gli schemi che regolano gli atteggiamenti verso i problemi fondamentali.
Ci sono, dunque, delle lacune singolari nell'esistenza contemporanea e, tutto d'un tratto, queste lacune e queste insufficienze diventano il focolare di crisi, individuali o collettive, di cui si stupiscono coloro che vedono le cose soltanto in superficie.
Veglieremo e studieremo insieme questo moderno, attuale fenomeno; domande di cui la psicologia moderna si sforzerà di rispondere.
Interessante la vostra analisi sulla Psicologia Moderna; ma come interpretate la Psicoanalisi: conscio, inconscio... Avete anche per la psicoanalisi un concetto nuovo. Grazie