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Coscienza, Evoluzione e Immortalità.
Un discorso va fatto riguardo il senso della vita; la domanda che ogni individuo si pone: cosa serve vivere, amare, soffrire se poi tutto ha una fine.
Se dovessimo analizzare la storia evolutiva del genere umano non possiamo non vedere l'evoluzione dell'uomo tendere verso la perfezione, non solo fisica, ma soprattutto nelle facoltà psichiche.
In questa evoluzione il genere umano fa una passo avanti e due indietro.
L'inerzia non è dovuta ad imperfezioni nella materia di cui l’uomo è composto, ma a una anomala evoluzione della specie, il senso di distruzione e di violenza che anela nell'uomo lacera il cammino dell'uomo come un batterio patogeno.
Con la “Teoria delle Coscienze Multiple” (1) si è fatta luce su processi psichici; teoria che possiamo ampliare ad ogni forma vivente.
Servono miliardi di cellule per comporre l'uomo, abbiamo visto che tutte queste componenti hanno una coscienza.
L'uomo agisce in base alla sua coscienza, che è la risultante di tutte le coscienze che lo compongono.
Ma quando l'uomo muore, le cellule che lo compongono si sgretolano, smettono di vivere anch'esse. La coscienza muore o passa solo ad un altro stato?
Se la coscienza cellulare è una caratteristica della cellula, quando questa muore tutto va perso, tutto sarà stato vano?
Ma se la coscienza che compone la cellula è una risultante dei componenti della cellula, allora la coscienza sopravvive alla cellula nei componenti che la costituiscono, siano queste: molecole, atomi e, perché no, nei componenti degli atomi: mi riferisco in modo specifico ai neutroni(2).
Sembrerebbe fantascientifico immaginare che i neutroni serbano qualche contenuto di informazioni che non sia quello di particella subatomica con una massa e carica elettrica netta pari a zero.
Ma se questa teoria un giorno fosse convalidata sarebbe la prova che l'uomo sopravvive nella coscienza degli elementi che lo compongono. Questi componenti dopo la morte dimorano disattivati in altre specie: vegetale, minerale; fino a tornare a comporre un nuovo organismo umano che concorre all'evoluzione. La modalità e l’organizzazione di cui faranno parte nel nuovo organismo sarà compito della Natura.
La prova di questa nuova coscienza risvegliata in un nuovo organismo sta nel comportamento corretto, la sua coscienza serba un ricordo, la memoria.
Ogni essere umano è unico, il suo temperamento va al di là della componente genetica, presenta aspetti innati nella personalità.
Certo ogni uomo è composto da miliardi di cellule e tutte queste componenti hanno una coscienza, ognuna fa il lavoro in base all'organo di cui fa parte, le coscienze più evolute faranno parte delle componenti organiche più rilevanti. C'è una analogia con l'umanità, tanti individui che coordinano ognuno con il proprio compito in base alle proprie capacità.
Non si tratta di reincarnazione, ma di evoluzione della coscienza della specie umana, servono miliardi di cellule per comporre un uomo e nei miliardi di componenti che comporranno l'uomo nuovo ci saremo tutti, nessuno è fuori dal gioco.
Note:
(1) cap. IV Coscienza, Intelligenza, Volontà Testo: Io Sono, il Donatore di Cinzia Sibilla Biffino. Edizioni Sibilla. Avalon Genova.
(2) Neutrino physics - Alternative Theories of Gravity. D. Raso 2023 University of Genoa, Faculty of Engineering.
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