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La mente conscia vive in costante terrore dell'inconscio, poiché se emergesse, tutta la sua calma e chiarezza sarebbe spazzata in un attimo e tutto cadrebbe nelle tenebre... come in una foresta.
È così: avete disboscato un tratto di foresta, l'avete recintato e ne avete fatto un giardino.
La radura che avete creato nel bel mezzo della selva non è più grande di un fazzoletto, ma vi avete piantato dei fiori e tutto è lindo, ordinato, al suo posto.
Tutt'intorno però la foresta preme, selvaggia, incontrollabile.
Il vostro giardino vive in costante terrore.
In ogni istante la foresta può avanzare e ciò segnerebbe la fine.
Lo stesso accade a voi.
Anche voi avete coltivato una parte della vostra mente.
Tutto in esso è chiaro.
Ma l'inconscio è sempre lì attorno e la mente conscia lo teme.
Ripetete di continuo: "Non addentrarti nell'inconscio. Non esaminarlo. Non pensarci neppure."
Il sentiero dell'inconscio è oscuro e sconosciuto.
Alla vostra ragione appare irrazionale.
Alla logica illogico.
Se quindi pensate di entrare in meditazione, o vi concentrate, non ce la farete mai: la parte pensante di voi non ve lo consentirebbe.
Questo assume l'aspetto di dilemma.
Non siete in grado di compiere nulla senza pensare, ma meditare il pensiero non vi è possibile entrare in meditazione.
Che fare?
Anche se vi vien fatto di pensare. " Io non penso!", questo è ancora pensare.
E' la parte pensante della vostra mente che afferma: " Devo smettere di pensare!"
La Meditazione non può uscire da un proposito razionale.
Questo è il dilemma; il massimo dilemma, che ogni ricercatore si trova presto o tardi ad affrontare.
In qualche luogo, una qualche volta, il dilemma si presenterà.
Chi sa esorta: "Salta! Non pensare!"
Ma voi non potete fare nulla senza pensare.
Ecco perché sono stati elaborati espedienti non necessari (e li chiamo non necessari perché, se faceste il gran salto senza pensare, non ci sarebbe bisogno di stratagemma).
Ma ciò vi riesce impossibile ed è quindi indispensabile un trucco.
Sull'espediente potete riflettere quanto vi pare.
La vostra mente pensante ci si troverà a suo agio, come non era il caso quando si trattava della meditazione.
La meditazione sarà un balzo nell'ignoto.
Sull'espediente, il trucco, potete lavorare razionalmente ad esso vi sbalzerà automaticamente nell'ignoto.
Lo stratagemma è reso necessario dall'educazione che la vostra mente ha ricevuto; altrimenti sarebbe superfluo.
Una volta compiuto, il gran balzo, direte: "Non era necessario alcun trucco; non ce nera affatto bisogno."
Sarà il senno del poi.
Sappiate soltanto dopo che non c'era bisogno di alcun espediente.
I maestri zen son soliti ripetere: "Non è necessario alcun sforzo; è facile."
Ma per chi non ha ancora valicato la barriera è un affermazione assurda.
E si parla soprattutto con coloro che non hanno valicato la barriera.
Un metodo quindi, un espediente, è artificiale.
E' soltanto un trucco per mettere a suo agio la vostra mente conscia e razionale, sicché voi possiate essere sbalzati nell'ignoto esistere.