.
|
|
|
La prima cosa da capire per prendere consapevolezza, è essere centrati nella esistenza nella sua quotidianità, centrati ogni minuto, sopratutto nelle piccole cose di ogni giorno.
La consapevolezza deve essere un fenomeno continuo.
Ma può essere solo quando diventa privo di sforzo.
Sforzandoti, perderesti questo contatto, perché se ti sforzi, ti dovrai riposare.
Lo sforzo non può essere continuo, è impossibile.
Come puoi sforzarti continuamente?
Ti stancherai e poi ti dovrai riposare. Ad ogni sforzo segue il rilassamento.
Per cui se la consapevolezza è raggiunta con lo sforzo non potrà essere un flusso costante, continuo.
Ci saranno momenti di rilassamento dallo sforzo.
La vita è pulsione, si muove sempre tra gli opposti.
Sforzati - e ti dovrai riposare. Fa un altro sforzo e poi di nuovo riposo.
Ma c'è una consapevolezza che va al di là della vita; il trascendentale, in questo caso non c'è più pulsazione: è del tutto priva di sforzo, è spontanea.
Ma la cosa veramente importante per prendere consapevolezza è la caduta dell'Ego, il tuo Ego.
Se non c'è l'ego potrai realizzarti, ma con l'Ego, neanche un Buddha ti potrà guidare, segui totalmente oppure non seguire nessun comportamento ma in ogni caso sii totale.
Non farti imbrogliare dalla mente e guarda profondamente dentro di te.
Prendi coscienza di quello che stai facendo, e se ti stai arrendendo, allora arrenditi.
Una volta è successo una cosa, in un gruppo di Gurdjieff: aveva richiesto una resa assoluta - qualunque cosa avesse detto loro dovevano ubbidire.
Li stava aiutando a praticare un certo esercizio, l'esercizio dello stop.
Non appena avesse detto. "Stop!", dovevi fermarti, qualunque cosa stessi facendo.
Una mattina i discepoli stavano facendo esercizi all'aperto.
Gurdjieff improvvisamente disse: "Stop!"
Quattro di loro stavano attraversando il canale, con grandi rischi.
Questo è resa totale, questo è abbandono totale.
Il problema non è di piacere alla mente, se la mente dice sì o no.
Arrendendoti, hai rinunciato alla possibilità di dire no!
Il sì totale è arrendersi!
E' difficile. Per questo la caduta del'Ego non è facile.
Per sapere se sei veramente consapevole fatti queste domande:
- La consapevolezza mi è davvero naturale?
- Non hai più bisogno di nulla?
- C'è sempre l'Ego, qualsiasi cosa tu faccia? O devi ancora sforzarti per raggiungerla?
Se c'è uno sforzo diventa una cosa forzata, è una cosa forzata non è naturale, ed una consapevolezza innaturale non è vera consapevolezza - esiste solo alla periferia, non dentro di te, perché se esistesse dentro di te non c'è nessun bisogno di sforzarsi.
Prima di iniziare il cammino verso la consapevolezza, ognuno deve chiedersi: se sei diventato consapevole di chi sei veramente, se hai messo radici nella tua vera natura.
Ma ricordati: la consapevolezza, l'attenzione cosciente, possono essere continue solo quando sono prive di sforzo.
.